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Ecco dove trovare ancora valore nel reddito fisso

7/23/2014 | Massimo Morici

Bernhard Urech, Christof Stegmann e Bogdan Manescu, portfolio manager di Swiss & Global AM, puntano su società finanziarie, titoli industriali selezionati e società dei mercati emergenti denominati in valuta forte


I mercati obbligazionari sono divisi a seguito delle misure e delle dichiarazioni di varie banche centrali. La sfida per i gestori è ormai solo una: trovare ancora valutazioni interessanti. Dove? “Nel caso delle economie in fase di normalizzazione dei tassi, si osserva un irripidimento delle curve sul tratto da due a cinque anni. I paesi le cui banche centrali seguono piani di stimolo presentano invece curve molto piatte fino a cinque anni” si legge in un commento a cura di Bernhard Urech, Christof Stegmann e Bogdan Manescu, portfolio manager di Swiss & Global Asset Management. 
 
“Il mercato - proseguono i tre gestori - continuerà a mostrarsi estremamente sensibile a ogni dichiarazione delle banche centrali. I due schieramenti hanno in comune il fatto che dopo il rally di quest’anno le valutazioni dei tassi forward di lunga durata e impliciti non saranno più convenienti ma, nel migliore dei casi, eque. In questo contesto, optiamo quindi per posizioni short in Treasury statunitensi e titoli di Stato giapponesi. Tra le curve dei tassi più convenienti spicca la Nuova Zelanda, dove abbiamo assunto posizioni relative”.
 
Parlando del segmento corporate, i tre gestori non hanno ancora ravvisato elementi che inducano ad abbandonare le obbligazioni societarie, tuttavia stanno riflettendo sull’opportunità di alcune prese di beneficio su posizioni con valutazioni onerose o sulla costruzione di coperture parziali. “In questa situazione - sottolineano - restiamo molto selettivi rispetto alle decisioni d’investimento e privilegiamo solo società finanziarie e titoli industriali selezionati. Ai fini di una diversificazione, continuiamo a consigliare debitori BB caratterizzati da fondamentali solidi e titoli di società di prim’ordine dei mercati emergenti denominati in valuta forte”.
 
Come per i titoli societari, infatti, continuano a scendere anche i premi per il rischio delle obbligazioni dei mercati emergenti. In particolare, i tre gestori indicano tra le preferenze i titoli di Stato e corporate in valuta forte, che presentano valutazioni interessanti rispetto ad altre categorie obbligazionarie. “Le turbolenze osservate sui mercati dei paesi emergenti all’inizio dell’anno - proseguono - hanno creato opportunità d’investimento che conviene cogliere. Almeno 2/3 delle obbligazioni emesse in euro o in dollari statunitensi dei paesi emergenti presenta attualmente un rating minimo pari a investment grade, mentre dieci anni fa questa quota ammontava ad appena il 25%".

"Il raffronto storico dei premi di rischio delle obbligazioni emergenti - concludono - va quindi analizzato con cautela. I minimi storici dei premi di rischio non costituiscono infatti un indicatore affidabile per decisioni d’investimento attuali. La ripida curva dei rendimenti in dollari, che sconta già un aumento dei tassi d’interesse a medio termine e premi di rischio vantaggiosi rispetto ad altre categorie di obbligazioni pongono a nostro avviso la base per il conseguimento di rendimenti interessanti nei prossimi mesi”.

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