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Cina: i pericoli in agguato nel sistema bancario ombra

7/16/2014 | Massimo Morici

Lo shadow banking cinese andrà incontro ad alcuni default nel 2014, avverte Alan Tsang, analista – Asia Financials and Properties di Neuberger Berman


Gli investitori si sono interrogati molto sulle vere dimensioni e finalità dello shadow banking cinese. Secondo uno studio di UBS Research il credito del sistema bancario ombra è cresciuto da 11 mila miliardi di renminbi (ovvero il 33% del Pil) nel 2009 ai 39 mila miliardi di renminbi (pari al 63% del Pil) nel 2013. Nei primi mesi del 2014, inoltre, hanno suscitato particolare preoccupazione due casi di prodotti trust vicini al default distribuiti dalle banche.

"Il sistema bancario ombra detiene una posizione peculiare in Cina. Mentre, di solito, ombra suggerisce attività nascoste, senza monitoraggio, in Cina le banche tradizionali sono coinvolte in molti aspetti delle attività del sistema bancario ombra e molti degli attori che operano nel contesto ombra fanno rapporto direttamente ai maggiori regolatori", spiega Alan Tsang, analista – Asia Financials and Properties di Neuberger Berman.
 
"Il sistema bancario cinese - prosegue - tenta di aggirare una regolamentazione antiquata sulle quote dei prestiti e sui tassi dei depositi muovendo asset non voluti al di fuori dei bilanci bancari. Curiosamente, i regolatori bancari cinesi sono taciti supporter di questa innovazione che consente di raggiungere i loro obiettivi di sviluppo del mercato finanziario e di una efficiente allocazione del capitale verso i settori che ne hanno bisogno". È il caso dei trust, un veicolo di finanziamento a debito che consente ad individui facoltosi di investire in prestiti per progetti specifici, come sviluppo di proprietà o infrastrutture.

La crescita di questi prodotti è stata rapida e il settore sta già sorpassando l’assicurativo per diventare il secondo maggiore sotto-settore dopo le banche commerciali. "Il ruolo di questi prestiti - prosegue Tsang - è paragonabile alle obbligazioni spazzatura (junk bond) negli altri mercati. Tuttavia gli investitori tendono a vedere questi investimenti ad alto rischio come privi di rischio dal momento che le perdite, storicamente, sono state sostenute interamente dalle società dei trust per assicurare lo sviluppo futuro del settore".
 
A gennaio un caso di un quasi default di un trust di elevato profilo, 3 miliardi di Renminbi sottoscritto da China Credit Trust nel 2011 e distribuito da ICBC (la maggiore banca cinese) a 700 clienti facoltosi, ha innescato l’idea in alcuni investitori che il sistema bancario ombra cinese si trovasse nel suo momento Bear Stearns (banca di investimento basata a New York fallita nella crisi innescata dai mutui subprime nel 2008). A poca distanza di tempo, gli investitori di un prodotto trust minerario emesso da Jilin Trust/China Construction Bank hanno appreso che i pagamenti sarebbero stati saldati con alcuni ritardi e perdite di interessi, tanto che a fine aprile la situazione non era ancora risolta.

"Ci aspettiamo che il sistema bancario ombra - conclude - vada incontro ad alcuni default nel corso del 2014. Il momento di picco della maturazione dei prodotti trust saranno i mesi centrali dell’anno, visto che andranno a scadenza circa 4.600 miliardi di Renminbi di prestiti. Con un’economia in rallentamento, riteniamo sia improbabile che tutti questi investimenti possano avere buone performance. Inoltre, l’emissione dei trust è diminuita in conseguenza della crisi di liquidità del giugno 2013".

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