Meglio investire nelle PMI. Ne è convinta Cristina Matti (nella foto), gestore del fondo Pioneer Funds – European Potential che illustra le prospettive del settore.

Quali sono a suo avviso le prospettive per il settore delle PMI nel 2014 in Europa?
Le PMI, per loro natura, hanno un andamento maggiormente ciclico rispetto al mercato azionario nel suo complesso. Il peso di settori come quello industriale, dei beni ciclici e tecnologico è maggiore in questo segmento rispetto al mercato azionario nel suo insieme e questo consente di beneficiare maggiormente della ripresa e dell’accelerazione del ciclo economico. Inoltre, nel corso degli ultimi anni, le piccole e medie imprese hanno ristrutturato i propri bilanci ed ora possono vantare una posizione finanziaria netta positiva e di un buon rapporto debito finanziario netto/EBITDA. Infine, secondo le previsioni IBES, che è una media delle stime pubblicate da società di investimento ed analisti del mercato azionario, il fatturato delle piccole e medie imprese europee dovrebbe crescere tra il 7 e il 9% nel 2014, permettendo loro di tradurre l’elevata leva operativa in una crescita degli utili ancora più importante nel corso del 2014. Questi dati rendono le PMI europee ancora più appetibili per quegli investitori che desiderano esporsi alla crescita.
 
Quali sono i fattori a favore di questo settore?
Anzitutto, abbiamo un panorama di titoli investibili che dal 2001 al 2013 si è ampliato, offrendo quindi molte più opportunità d'investimento. Secondo, parliamo di società medio piccole, con una base di partenza di profitti più bassa rispetto ai grandi colossi europei, e la crescita è relativamente più “facile” vista la dimensione di partenza. Terzo motivo, all'interno del panorama delle medium-small cap è più facile trovare delle situazioni di inefficienza di mercato, che si traducono in valutazioni dei titoli non corrette.
 
Pensa che l'attività di M&A, che è uno dei temi importanti del 2014, potrà essere una leva per la crescita del segmento delle small e large cap?
Quello delle fusioni e acquisizioni è stato un tema di investimento importante che rimane sotto i riflettori. Le aziende a piccola e media capitalizzazione sono spesso leader nei propri mercati, hanno manager motivati e competenti e, grazie alla loro struttura finanziaria sana e ad una solida base patrimoniale, rappresentano un interessante potenziale fonte di crescita per player più grandi nel mercato. Crediamo che le piccole e medie imprese possano essere degli obiettivi naturali per operazioni future di fusione ed acquisizione aziendale.
 
Quali sono i punti di forza del vostro fondo Pioneer Funds - European Potential? Ci può spiegare qual è la vostra metodologia di investimento?
Pioneer Funds – European Potential è uno dei cinque prodotti della propria categoria valutati con le 5 stelle Morningstar. Il fondo ha inoltre fatto registrare il maggior flusso di investimento all’interno della categoria, pari al 13% della raccolta totale, negli ultimi 12 mesi. l processo di investimento è semplice ma allo stesso tempo articolato e si può sintetizzare in tre parole: 1) Impegno, nella gestione attiva del portafoglio e nell’approccio bottom-up; 2) Continuità, delle robuste performance aggiustate per il rischio rispetto ad altri fondi della categoria; del team di gestione che vanta oltre 13 anni di esperienza nel settore e dell’approccio di investimento che guarda sia alla selezione dei titoli che ai fondamentali aziendali; 3) Controllo, grazie al team dedicato alla costruzione del portafoglio che è in grado di identificare e gestire i rischi impliciti ed espliciti.