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Threadneedle: attenzione ai "Cinque Fragili"

5/27/2014 | Redazione Advisor

I mercati emergenti, secondo la società di gestione, sono favoriti nel lungo termine anche se...


Quali sono gli elementi a favore dei mercati emergenti? Secondo Toby Nangle, responsabile Multi Asset di Threadneedle Investments, il lungo termine favorisce questa area di investimento sebbene i percorsi verso un miglioramento della governance sono molto eterogenei e la prospettiva di un declino di singoli paesi è onnipresente. È sempre più rischioso considerare le obbligazioni (o le azioni o le valute) dei mercati emergenti alla stregua di una classe di attività omogenea.

"La tesi a lungo termine a favore dei mercati emergenti si fonda sulla convergenza con i mercati sviluppati in termini di reddito e produttività, nonché di governance. Il convergere di reddito e produttività si traduce in un'accelerazione della crescita economica, della quale possono beneficiare sia le società dei mercati emergenti che quelle dei paesi sviluppati, come pure in fattori di sostegno per le dinamiche del debito sovrano" scrive il gestore in una nota. "Al contempo, la tendenza verso una convergenza dei livelli di governance favorisce una riduzione dei premi al rischio richiesti per le attività finanziarie".

Secondo Nangle "È sempre più rischioso considerare le obbligazioni (o le azioni o le valute) dei mercati emergenti alla stregua di una classe di attività omogenea. Gli investitori hanno aggiunto al loro lessico trito l'espressione "Cinque fragili" per una valida ragione, giacché talune economie emergenti sono di fatto alquanto vulnerabili a shock finanziari esterni. Ma il rovescio di questa medaglia è che molti paesi, forse la maggior parte, presentano una vulnerabilità nettamente minore. In Asia, in Europa e persino in America Latina, le perdite registrate nei singoli paesi dagli investitori operanti in USD costituiscono l'eccezione e non la regola. In effetti, solo due paesi nell'indice EMBIG sono stati fonti di perdite: la Russia e l'Ucraina. La gestione attiva dovrebbe assumere una notevole importanza a fronte di un'ulteriore differenziazione dei rendimenti del debito emergente".

Per il gestore della società in quest'area non vi sono certezze, anche se le prospettive di stabilità appaiono migliori rispetto a qualche settimana fa.


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Il problema fondamentale è rappresentato dalla Cina. Non è chiaro se per i mercati sia più pericolosa la cura o la malattia, vale a dire una brusca decelerazione della crescita del credito accompagnata da un calo degli investimenti fissi o le potenziali svalutazioni che si accumulano nei bilanci bancari a fronte della rapida espansione del credito.

"I premi al rischio di credito nei mercati del debito sovrano emergente denominato in valuta forte appaiono elevati rispetto a quelli delle obbligazioni corporate investment grade dei mercati sviluppati. Inoltre, tale relazione ha seguito la valutazione relativa degli utili prospettici delle azioni dei mercati emergenti rispetto a quelle dei mercati sviluppati. Riteniamo che le aspettative sugli utili per le azioni dei mercati emergenti siano ancora troppo elevate, ma le valutazioni sono sufficientemente interessanti da consentire di riservare a tali titoli un ruolo limitato nei portafogli. Nei nostri portafogli multi-asset a rendimento totale, gestiti in un'ottica di contenimento della volatilità, puntiamo ad approfittare delle valutazioni convenienti dei mercati emergenti, ricercando al contempo una protezione dalle potenziali conseguenze negative di un rallentamento economico in Cina. A tale scopo, abbiniamo alle posizioni nelle azioni emergenti un'allocazione nel debito in valuta locale accompagnata da una parziale copertura valutaria, integrando il tutto con l'investimento in titoli di Stato australiani a lunga scadenza (con una copertura valutaria completa), i quali a nostro avviso registrerebbero un incremento di valore qualora la decelerazione della crescita cinese dovesse materializzarsi" conclude Nongle.

 

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