Consulenti (ex-promotori), un cliente felice rischia di più
5/14/2014 | Alessandro Chiatto
Un investitore felice è più portato a rischiare di più, ma è meno esposto alle trappole emotive. E' il risultato del test “psico-finanziario” realizzato da Schroders attraverso Investimente.it
Un investitore felice è più portato a rischiare di più, ma è meno esposto alle trappole emotive. E' il risultato del test “psico-finanziario” realizzato da Schroders attraverso Investimente.it, in partnership scientifica con Matteo Motterlini, direttore del CRESA (Centro di Ricerca in Epistemologia Sperimentale e Applicata – Università Vita-Salute San Raffaele), che permettono un’analisi delle correlazioni tra singoli stati d’animo e le trappole emotive che possono maggiormente influenzare le scelte d’investimento.
Negli oltre 2.000 test compilati da consulenti finanziari e investitori finali, ad esempio, 7 persone su 10
si dichiarano “felici” e queste risultano essere mediamente quelle meno affette da attitudini mentali
negative per gli investimenti, poiché gli stati emotivi positivi migliorano il contesto di scelta delle
persone. Gli studi di finanza comportamentale mostrano che le personalità socievoli ed emotivamente
stabili hanno una maggiore ricchezza netta e un migliore ritorno annuale dai propri investimenti.
Tuttavia la “felicità”, agendo chiaramente da integratore della fiducia, ha come risvolto negativo quello
di far aumentare la possibilità di cadere nell’eccessiva sicurezza di sé (Overconfidence). Ciò può portare a sopravvalutare le proprie capacità e ad assumere più rischi del necessario.
Specularmente, gli stati emotivi negativi espongono meno l’investitore ai rischi connessi all’eccesso di fiducia in se stessi (46%, rispetto al 56% delle persone che si dichiarano felici), ma lo rendono anche, nel complesso, molto più vulnerabile e incline a scelte troppo conservative. Nel caso di uno dei comportamenti irrazionali più diffusi (Effetto disposizione), le persone con stati emotivi negativi tendono più delle altre (59% vs 47%) a vendere un titolo appena ritengono di aver realizzato un guadagno, avendo meno fiducia nel fatto che le cose possano andare meglio in futuro; al tempo stesso, avendo più paura delle sensazioni negative prodotte dal vendere in perdita, tendono a mantenere troppo a lungo titoli con andamento negativo in portafoglio, finendo per aggravare il passivo. I “felici” al contrario mostrano un buon ritorno dagli investimenti durante i periodi di crescita dei mercati, ma fanno decisamente peggio nei periodi di contrazione.
Luca Tenani, country head Italy di Schroders AM, conclude affermando come appaia "evidente
quanto lo stato d’animo del momento incida sulle scelte finanziarie e quanto, di conseguenza, debba
essere preso in considerazione quando si investe. Se da un lato alcune emozioni possono portare
fuori strada, dall’altro una situazione emotiva positiva può aiutarci a superare le trappole mentali cui il
nostro cervello è naturalmente predisposto”.
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