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East Capital: dalla Russia segnali contrastanti

4/18/2013

La borsa di Mosca è tornata ai livelli della scorsa estate. Ecco la view di Daniele Mellana di East Capital


Dalla Russia arrivano segnali misti, mentre resta bassa la visibilità sul mercato, in un contesto in cui i mercati emergenti restano fuori dall’interesse e permangono forti differenze fra settore e settore. Da una parte molte società si mostrano molto attive a livello aziendale, spiega Daniele Mellana, responsabile per l’Italia di East Capital; dall'altra continua a dominare sui mercati un sentiment negativo, sulla scorta di una rallentamento della crescita e della pressione sui prezzi delle materie prime.

In particolare, se il mondo delle utilities rimane del tutto fuori dal favore degli investitori, altri titoli legati ai consumi invece stanno facendo in controtendenza rispetto ai due principali listini russi, essendo positivi da inizio anno. Altro malcontento potrebbe ancora aggiungersi: inizia domani a Kirov il processo all’avvocato e blogger Navalny, il simbolo della lotta alla corruzione in Russia, accusato di frode fiscale.

"L’acquisizione da parte di Rosneft di parte del capitale di Saras, che ha avuto per ovvie ragioni tanta rilevanza negli ultimi giorni in Italia, invece è solo un’altra attestazione di come le grandi aziende russe continuino a essere attive in campo internazionale. Altri esempi sono Lukoil con le sue attività globali o l’azienda automotive Sollers e le alleanze siglate col altri grandi marchi del settore", sottolinea Mellana.

"Per riassumere - prosegue Mellana - il mercato, il MICEX, è tornato indietro ai livelli dell’estate scorsa scontando la situazione attuale di  rallentamento nella crescita del PIL, che rimane comunque attorno al 3%. Il brent è anche sceso sotto i 100 usd/barile, fatto negativo per un mercato come quello russo così pesato su titoli energetici, principalmente a causa di un eccesso di offerta ma si ritiene che l’OPEC cercherà di difendere questo livello".

"Tuttavia - conclude -  proprio ieri è invece emerso un dato interessante circa la produzione industriale, il 12% in più a marzo rispetto a febbraio e quasi il 3% in più rispetto allo stesso periodo del 2012, alcuni analisti ritengono che questa ripresa, sebbene moderata, possa essere il punto di svolta e che la contrazione del settore possa considerarsi finita".

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