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Eurozona: così abbiamo perso la sfida

4/10/2013 | Redazione Advisor

Saxo Bank, per il secondo trimestre 2013, prevede "la fine dei politici parassiti". Ecco il report


 

Tre mesi dall’inizio del 2013 e le proiezioni di crescita continuano ad abbassarsi in tutto il mondo, secondo Saxo Bank. La Banca, nel suo report per il secondo trimestre, mette in chiaro che il mondo si aspetta un 2013 molto simile, dall’esterno, al 2011 e al 2012, con una sola differenza: le elezioni tedesche a settembre.
 
 
Tassi di crescita bassi porteranno ad un aumento delle tensioni sociali e politiche in Europa, come evidenziato dal recente salvataggio di Cipro, in cui tutti hanno perso: i correntisti, la credibilità della Troika e qualunque speranza per l’Eurozona di elaborare un piano reale per affrontare questa crisi. L’abitudine politica di prendere tempo sta per raggiungere il capolinea - si legge nel comunicato - perchè ora sarà necessario gestire disoccupazione crescente e mancanza di crescita o di riforme che possano stimolare le economie.

 
Nonostante la riduzione della spesa pubblica, Saxo Bank si aspetta una crescita modesta negli Stati Uniti nel 2013, intorno al 2%, in calo rispetto al 2.1% dell’anno scorso, prima di accelerare fino al 3% nel 2014. L’economia americana potrebbe non essere stellare, ma almeno è prevista una crescita moderata. In questo senso, l’Eurozona si deve rassegnare al fatto che la recessione sia destinata a continuare.
 
 
La Banca, inoltre, si aspetta che l’attività economica nell’Unione Europea scenda dello 0.3% nel 2013, dopo il crollo dello 0.5% dello scorso anno, mentre il tasso di disoccupazione salirà durante tutto il corso dell’anno e supererà il 12%. Il conseguente rallentamento dell’economia manterrà bassa l’inflazione. Le economie di Italia e Spagna rimarranno deboli, ma è soprattutto la Francia a preoccupare gli analisti della Banca, a causa dell’incapacità del governo francese di implementare riforme.
 
 
“Un parassita in economia è colui che trae vantaggio di risorse, beni, benefici senza pagarne il costo. Nel primo trimestre di quest’anno, il mondo si è mosso da questo concetto ad un evidente disaccordo pubblico su come andare avanti.  Il mercato azionario ha raggiunto nuovi massimi ma l’occupazione e la crescita, i due fattori che contano davvero nel lungo periodo, non stanno migliorando”, commenta Steen Jakobsen, Chief Economist di Saxo Bank. “Questo significa che per i politici è arrivato il momento di smettere di approfittarsene. Ora devono fare una cosa che non hanno mai fatto: affrontare la realtà e fornire soluzioni reali. Non sono in grado di farlo, speriamo che non prendano la strada della micro economia, perché avranno molte difficoltà”.

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