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3/19/2013 | Ippolito Catania
Il 2013 è un anno in cui le borse tenderanno a salire per inerzia, non per fattori positivi non ancora scontati. E' quanto scrive Alessandro Fugnoli (Kairos Partners) nell'ultima newsletter il Rosso e il nero, dedicata al bull market dei mercati azionari. "Un’accelerazione della crescita, paradossalmente, potrebbe interrompere il bull market e suscitare l’attesa di politiche monetarie meno espansive, ma difficilmente si verificherà", aggiunge Fugnoli.
Ma come appaiono i mercati azionari dopo i primi due mesi dell'anno? Se non si considera l’Europa, sottolinea Fugnoli, "il mondo appare dunque piuttosto solido e perfettamente in grado di giustificare i livelli attuali dei mercati azionari". C’è però l’Europa, dove la crisi continua e per certi aspetti si aggrava. "Il paese più sano, la Germania, è entrato in una fase di crescita bassa - aggiunge - dovuta alla piena occupazione e alla scarsità di investimenti". Gli altri, Francia compresa, se la passano perggio e difficilmente riusciranno a rialzare la testa quest'anno.
"L’impressione, quindi, è che la crisi europea, in questo 2013, sarà congelata, non risolta. I mercati si faranno bastare il silenzio della Germania su quello che sta succedendo intorno a lei, un silenzio che durerà fino alle elezioni di settembre. Nel frattempo - conclude Fugnoli - si metteranno cerotti sbrigativi qua e là, come si sta facendo con Cipro e come si farà con la Slovenia. Quanto all’Italia, si proverà, qualunque cosa succeda, a girarsi dall’altra parte e a invocare il cielo. I mercati attaccheranno lo spread solo se avvertiranno un espresso disappunto tedesco. Se questo, come è probabile, non verrà manifestato, i Btp saranno oggetto quando necessario di piccoli avvertimenti, non di attacchi frontali".
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