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3/4/2013 | Massimo Morici
A commentare i recenti risultati elettorali in Italia è arrivato anche Jim O' Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management. Un'analisi la sua che ha avuto una forte eco sulla stampa italiana e che è stata letta quasi come un endorsement per il Movimento 5 Stelle. "Trovo il risultato eccitante - scrive nella sua newsletter settimanale - perché è un grande cambiamento per un paese il cui Pil sembra non crescere da quando il il mercato comune ebbe inizio nel 1999". Certo l'esito elettorale, aggiunge il presidente di Goldman Sachs AM, è qualcosa di molto simile a un incubo per la Bce e per la Germania, che avrebbero preferito una vittoria schiacciante del duo Bersani - Monti e quindi una maggiore stabilità; tuttavia la vittoria di Grillo mette in discussione le ricette messe in atto fino ad oggi per risolvere la crisi debitoria.
E sicuramente, sottolinea, le riforme necessarie per il nostro paese "non sono identificate con l’austerity, come gli elettori hanno appena mostrato" nelle elezioni. Anzi. Secondo O’Neill “la posizione di bilancio dell’Italia aggiustata ciclicamente è oggi in modesto surplus e virtualmente è meglio di tutti gli altri paesi sviluppati". Quale ricetta, dunque, dovrebbe seguire l'Italia? Lo spiega il presidente: "Penso che stringere le politiche di bilancio di per sè con un vago intento di riduzione del debito non sia una strategia furba. L’Italia ha bisogno di riformare il proprio mercato produttivo e del lavoro, di sostenere la produttività nazionale e di riforme. Queste hanno bisogno anche del supporto della Germania e della Bce per restare nell’unione monetaria e, specialmente ora, di fermare una potenziale escalation ulteriore nella crescita dei rendimenti dei titoli di stato".
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