Tempo di lettura: 2min

Schroders, paesi emergenti-avanzati: non c'è gara (VIDEO)

2/27/2013 | filippo.brunamonti

Allan Conway, Head of Emerging Market Equities, parla di aree strategiche, crisi dell'Euro e dopo-elezioni italiane


VUOI CONOSCERE L'OPINIONE DI ALLAN CONWAY ANCHE IN MERITO ALLA CRISI DELL'EURO E I RISULTATI DELLE ELEZIONI ITALIANE?


GUARDA L'ESCLUSIVA VIDEOINTERVISTA ALL'HEAD OF EMERGING MARKET EQUITIES


 

Mercati emergenti che galoppano da stalloni seminando i tre ciuchi, Europa, Giappone e Stati Uniti. Non c'è gara coi paesi emergenti. E' questo, in sintesi, lo slogan di Allan Conway (nella foto), Head of Emerging Market Equities per Schroders. In occasione dell'incontro organizzato in data 26 febbraio da Schroders, Conway ha ribadito la potenza degli emergenti a fronte di teorie (non troppo sfumate) che li boccerebbero a causa del rallentamento globale. Conway è convinto si tratti di un diverso modo di rispondere alla crisi: "Gli emergenti hanno imparato dai propri errori e dalle loro debolezze. I paesi più sviluppati sono caduti invece nella trappola della crisi economica". E sottolinea come ormai i mercati emergenti contribuiscano per oltre la metà alla crescita del PIL mondiale. 
 

 

Un'eventuale battuta d'arresta è da escludere: "Le economie emergenti continueranno a crescere molto più rapidamente di quelle avanzate. Un dato che lascia ben sperare dal 2008, quando i consumi dei paesi emergenti hanno superato quelli degli Stati Uniti d'America". In aree come la Cina è la domanda interna a trainare la crescita, mentre la spesa per gli investimenti (in percentuale) sul PIL risulta più alta che in quelli sviluppati. "Nonostante qualche passo falso, sottolineo che le piazze emergenti hanno superato nettamente gli altri mercati dai minimi del 1998". Sul fronte rischio, gli investitori devono allocare il 13% ai mercati emergenti globali; la maggior parte degli operatori è sottomessa ancora l'asset class. Gli investitori retail dimostrano ancora una certa avversione al rischio. 
 

 

Una bolla nei mercati obbligazionari emergenti? Secondo Conway gli emergenti sono meno rischiosi di quelli avanzati. Tra i fattori che potrebbero minare le prospettive dei mercati emergenti globali, sul breve/medio termine troviamo la crisi dell'Euro, il fiscal cliff americano, la situazione in Cina, il tema dell'energia e le valute. A lungo termine, un riequilibrio della crescita economica e tensioni sociali provocate dal mancato "trickle down". 
 

 

 

VUOI CONOSCERE L'OPINIONE DI ALLAN CONWAY ANCHE IN MERITO ALLA CRISI DELL'EURO E I RISULTATI DELLE ELEZIONI ITALIANE?

 

GUARDA L'ESCLUSIVA VIDEOINTERVISTA ALL'HEAD OF EMERGING MARKET EQUITIES

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?