Il dibattito sul bilancio negli USA non è riuscito a turbare il buon umore dei mercati emergenti che a dicembre hanno registrato forti guadagni. Sono salite notevolmente soprattutto le azioni cinesi che per gran parte dell’anno hanno avuto un andamento piuttosto debole. Sul lato economico, in molti paesi emergenti si registra tuttora una leggera ripresa congiunturale. Fino a dove porterà, rimane da vedere:  l’economia mondiale – trainata in particolare dagli Emerging Markets (EM) - dovrebbe espandersi leggermente almeno nei primi due trimestri, si legge in un recente outlook per il primo trimestre del 2013 di Raiffeisen Capital Management.

"Nel breve e medio periodo, vale a dire nei prossimi trimestri, le previsioni per le azioni, le obbligazioni e le valute della maggior parte dei paesi emergenti sono tuttora positive. Bisogna però essere prudenti, almeno nel breve – soprattutto sui mercati azionari – per via dell’ottimismo degli operatori di mercato cresciuto notevolmente di recente" prosegue l'outlook.

Nel 2012 sono saliti alle stelle non solo i mercati azionari, ma anche le obbligazioni della maggior parte dei paesi emergenti che spesso hanno ottenuto guadagni simili a quelli delle azioni. "Ciò è da ricondurre in particolare agli afflussi record di denaro a livello mondiale di circa 94 miliardi di dollari USA - spiega l'asset manager austriaco -. I continui tassi d’interesse bassi nei G3 (UE, USA, Giappone) hanno indotto molti investitori a ricercare alternative con rendimenti superiori. Questo trend dovrebbe continuare anche nel 2013 e supportare ancora in particolar modo le obbligazioni dei Mercati Emergenti".

Dopo i massicci aumenti dei corsi nell’anno passato, tuttavia, il potenziale di guadagno delle obbligazioni dei paesi emergenti è ovviamente minore, prosegue l'outlook, anche se potrebbe essere di nuovo superiore a quello dei mercati sviluppati. Difficile, però, che i solidi risultati del 2012 si ripetano. Dovrebbero continuare anche gli afflussi dei capitali, ma potrebbero essere leggermente più bassi, conclude Raiffeisen.