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1/3/2013
Sul fronte titoli di Stato europei il 2012 ha premiato gli auadaci.
Infatti per quegli investitori che hanno saputo resistere e credere nei bond governativi l'anno passato ha visto il Vecchio continente chiudere con la miglior performance di sempre, con Portogallo, Italia e Irlanda, a farla da padrone.
Il grande driver della performance
"Il principale supporto al mercato è venuto dalla Banca centrale europea che ha evitato il rischio di vendite a pioggia e di una frantumazione della zona euro", spiega Mohit Kumar, responsabile delle strategie di fixed income per Deutsche Bank in Europa.
Uno dei momenti cruciali risale a luglio, quando il presidente della Bce Mario Draghi si è detto pronto «a fare qualunque cosa necessaria» per salvare l'unione monetaria.
La classifica
Il debito italiano ha chiuso il 2012 a +21%, il primo incremento dal 2009. I titoli sovrani irlandesi hanno fatto +29%, mentre per quelli portoghesi, in base ai dati compilati da Bloomberg, i ritorni per gli investitori sono stati addirittura del 57%, il record dal 1994.
Un indice che tiene conto dei bond di tutti i Governi dell'Eurozona ha registrato un aumento del 12%, il dato più alto da quando nel 1999 Bloomberg ha iniziato a tenere la sua serie storica.
Chi si nasconde dietro questi performance?
Dietro queste buone prestazioni ci sono stati in buona parte i grandi investitori stranieri come Pacific Investment Management (che gestisce il più grande fondo di titoli sovrani al mondo) e Blackrock tornati entrambi a comprare titoli italiani e spagnoli. A spingere le obbligazioni dei due Paesi hanno contribuito nella prima parte del 2012 anche i mille miliardi di euro messi a disposizione dalla Bce attraverso le due operazioni di Ltro.
Previsioni sul 2013
Il venir meno delle tensioni che hanno caratterizzato la fine del 2011 non sembra però destinato a regalare a investitori e analisti un 2013 privo di stimoli.
Innanzitutto perché l'anno appena cominciato, secondo Lloyds banking Group, vedrà il ritorno sul mercato di Irlanda e Portogallo, i due Paesi che insieme alla Grecia stanno ricevendo aiuti internazionali.
Poi perché a questo terzetto si aggiungerà la Spagna con la sua richiesta ufficiale di bail out. E poi perché il 2013 sarà un anno elettorale, con tutti i rischi connessi, sia per il peso massimo politico ed economico del continente, la Germania, che per l'Italia, a lungo considerata la bomba a orologeria più pericolosa di tutta la zona euro.
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