Un terzo trimestre 2012 degno di nota, esorta Dave Fishwick, M&G, Head of Macro and Equities Investments. La buona performance degli asset rischiosi, nonostante il persistere dell’incertezza sulle prospettive economiche, rendono più ottimisti gli analisti di mercato. Infatti, a dispetto di un contesto nervoso, "i rally a cui abbiamo assistito nel corso del trimestre sembrano sorprendenti". Tuttavia, fattore trainante sono state "le azioni annunciata dalle Banche Centrali globali e dai vari governi". I risultati si sono mostrati "generalmente efficaci, anche se in gran parte temporanei". Inoltre, sono arrivati gli annunci di un ulteriore alleggerimento quantitativo negli Stati Uniti e in Giappone, ed è stata annunciato un aumento della spesa per le infrastrutture in Cina: "queste decisioni hanno contribuito ad alimentare la fiducia dei mercati" commenta Fishwick.
 

 

Nonostante questo prolungato interventismo nelle politiche economiche globali, secondo M&G bisogna riconoscere che i mercati mostrano un’estrema sensibilità, con la conseguenza di una distorsione nel reale equilibrio dei prezzi. "Dovremo essere preparati a cogliere le opportunità che si presenteranno con questo livello di volatilità".
 

 

In ramo azionario e corporate, mentre negli ultimi tre mesi gli asset rischiosi hanno registrato in modo esteso buoni guadagni, "poco è cambiato per la ripresa economica globale e le sfide che abbiamo di fronte". Gli Stati Uniti si avvicinano al limite del fiscal cliff "con un quadro di crescita disomogeneo, mentre gli indicatori economici continuano a segnare un rallentamento della Cina. In Europa la crisi del debito - comprese le nuove preoccupazioni circa Spagna e Italia sulla capacità dei loro governi di aderire alla condizionalità implicita al programma di assistenza della BCE - continua a pesare molto sul sentiment".
 

 

Continue sono le preoccupazioni degli investitori, e "indicano un importante differenziale nella performance dei titoli difensivi rispetto alla perfomance dei ciclici, e tra credito investment grade e high yield". Il risultato è che "anche durante i periodi recenti di rafforzamento della propensione al rischio degli investitori, viene comunque generalmente preferita la scelta dell’opzione più sicura: i titoli di qualità e ad alto dividendo hanno infatti trainato i guadagni del mercato azionario, e il credito di più alta qualità tra le asset class ha registrato performance più omogenee".
 

 

In conclusione, i mercati mondiali continuano ad essere tempestosi, poiché gli investitori soppesano uno spostamento verso misure politiche aggressive mirate a stimolare la crescita per contrastare un ambiente economico globale debole. "Ci aspettiamo che questo quadro disomogeneo alimenti una forte volatilità di breve termine nell’ultimo trimestre dell’anno - aggiunge Fishwick - con le oscillazioni dei prezzi tra le varie asset class che rimarrà probabilmente difficile da prevedere nel periodo che abbiamo di fronte". Ad oggi i segnali di valutazione "puntano a favorire selezionati asset rischiosi, e molti titoli di Stato che rimangono poco allettanti". Tuttavia, "nei mercati volatili utilizzare la flessibilità per mantenere la diversificazione del portafoglio consente di sfruttare le opportunità che tale volatilità presenta". Di uguale importanza in questi contesti, "è la capacità di rimanere obiettivi circa decisioni e avvenimenti, valutando gli asset per quello che sono e distanziando le proprie decisioni di investimento dalle distrazioni che vengono dal 'rumore' sul mercato creato dalle oscillazioni del sentiment nel breve termine".