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La miglior economia europea si chiama Grecia, forse

11/7/2012 | Redazione Advisor

M&G analizza le bizzarre previsioni del Fondo Monetario Internazionale: "Riteniamo che l’FMI faccia un lavoro eccezionale. Ma le ipotesi contenute nel WEO, la sua pubblicazione più importante, fanno sorridere"


 

Le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale sul futuro dell’economia globale (World Economic Outlook – WEO) rese note la scorsa settimana hanno avuto grande risalto sulle piazze finanziarie. "Riteniamo che l’FMI faccia un lavoro eccezionale. Ma le ipotesi contenute nel WEO, la sua pubblicazione più importante, fanno sorridere. È già difficile formulare previsioni a cinque mesi, figuriamoci a cinque anni".
 
 
Attacca così, Anthony Doyle, team Fixed Income M&G, nel suo commento dedicato alle anticipazioni dell’FMI. "Partiamo dalle stime sulla crescita del PIL di Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna. Grecia, Portogallo, Spagna e Italia usciranno dalla recessione nel 2014, registrando progressi consistenti entro il 2015. Ma le economie più brillanti saranno Grecia e Irlanda, che supereranno la fase critica legata al regime di austerità e alla preservazione dell’unione monetaria e nel 2016 avanzeranno rispettivamente del 3,8% e del 2,9%. La povera Germania, Cenerentola europea, conseguirà un’espansione di appena l’1,328%".
 
 
Per chi pensasse positivo, Doyle ha già la risposta (ironica). "Che cosa succederà al mercato del lavoro di questi Paesi? Niente paura, l’FMI ha pensato anche a questo, e ha un’altra buona notizia: la disoccupazione diminuirà in tutta Europa (forse gli operai smetteranno di cercare lavoro, chi lo sa, o forse assisteremo a una migrazione di massa). Inoltre, tutti gli sforzi della Bce le consentiranno di raggiungere l’obiettivo prioritario della sua politica monetaria: un’inflazione appena al di sotto del 2% nel medio periodo".
 
 
Pare dunque che nel 2017 il posto migliore in cui vivere in Europa sarà la Grecia. "Un tasso di disoccupazione in rapido calo, un’inflazione modesta e una crescita fra le migliori nella regione: cosa volere di più? Senza contare che lì la vita ora costa meno, dal momento che i prezzi delle case sono scesi del 21,6% dai livelli massimi. Ma allora perché i greci se ne vanno?".

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