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Investire oggi in Turchia: ecco i pro e contro

11/7/2012 | Ippolito Catania

Lo spiega in un recente outlook Gregor Holek, gestore del team Emerging Markets Equities di Raiffeisen Capital Management


La promozione a investment grade da parte dell'agenzia Fitch conferma il ruolo della Turchia di porto sicuro in un'area altrimenti assai critica. Del resto la borsa sul Bosforo è già uno dei top performer a livello mondiale e sempre più capitali stranieri confluiscono nei mercati finanziari e nei progetti economici del Paese. Da inizio anno, i prezzi delle azioni turche sono aumentati di oltre il 40% (ISE 30 Index), e gli scambi in borsa sono vicini ai massimi del 2010. Nel corso degli ultimi 10 anni, i mercati azionari hanno quindi generato performance ben più elevate rispetto al complesso dei mercati emergenti.

Secondo Raiffeisen Capital Management, asset manager austriaco, l’upgrade del rating può favorire una sovraperformance, ma per ottenere una performance positiva di maggiore durata, le valutazioni dei titoli azionari devono essere, in ultima analisi, sostenute dallo sviluppo degli utili delle imprese. Dopo una spettacolare ascesa, si legge in un recente outlook, il mercato azionario turco non è più considerato conveniente, e le valutazioni a sconto rispetto ad altri mercati emergenti sono in gran parte scomparse. Il paese, tuttavia, è ancora perseguitato da alcuni vecchi problemi, come l’elevato deficit delle partite correnti e la suscettibilità alle oscillazioni dei prezzi del petrolio.

Il tasso di crescita è sostanzialmente in calo rispetto agli anni scorsi e Reiffeisine CM stima un +4% nel 2012 e nel 2013. "Nel lungo termine, le prospettive demografiche - la Turchia ha di gran lunga la miglior piramide delle età di tutta Europa – insieme alla posizione geo-strategica indicano una crescita persistente. Nel breve e medio termine, tuttavia ci si può aspettare soprattutto un ulteriore calo dei tassi di interesse e dei tassi di inflazione", spiega Gregor Holek, gestore del team Emerging Markets Equities di Raiffeisen Capital Management.

Non mancano però i rischi. La situazione politica tesa in tutta la regione (Iraq, Siria, Libia, Egitto, Israele, Iran) è un'arma a doppio taglio per la Turchia. “Fino ad ora, il paese ha beneficiato della situazione fungendo da calamita per i capitali in fuga da questi paesi. Tuttavia, un eventuale coinvolgimento nella guerra civile siriana sarebbe estremamente negativo per la Turchia, nonostante la sua forza militare", conclude

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