Brasile, America, Gran Bretagna… Chi investe oggi, non può chiudere gli occhi e mettere il silenziatore alla "geografia finanziaria", così come la delinea Jim O’Neill (nella foto), chairman di Goldman Sachs Asset Management.

 

Nel suo ultimo viewpoint, O'Neil rivolge agli investitori l'attenzione per le elezioni americane, in particolare i possibili condizionamenti dalla cosiddetta "alternativa sudamericana". Mitt Romney ha infatti tracciato una nuova via alla globalizzazione. Posto che lo sfidante Barack Obama e Romney siano d'accordo nel vedere la Cina come un concorrente sleale, il repubblicano in corsa per la Casa Bianca ritiene doveroso continuare a denunciare "la manipolazione della valuta cinese". L'alternativa sarebbe dunque quella di guardare all'economia dell'America Latina come se fosse grande, e forse lo è, quanto quella cinese.
 

 

Sul segmento americano fioccano dati positivi (energia domestica, importazione indipendente di petrolio, manodopera pesante, maggior dinamismo nello spostarsi verso il Medio Oriente) ma anche alcune incognite destinate prevalentemente al mondo dell'investimento. In questo senso la politica monetaria della Fed potrebbe risultare pregevole e di aiuto, come una bussola.
 

 

E fuori dall'America? Buone notizie arrivano dalla Cina, in contrasto invece con amare sorprese nell'Eurozona. PMI e ISO tedesco suggeriscono che parlare di recessione per l'Europa sia, comunque, del tutto prematuro. Il piano di austerity ha concesso, d'altronde, ancora due anni di respiro alla Grecia. Aggiungiamo poi che l'economia britannica rallenterà fortemente nell'ultima parte dell'anno e l'inflazione dovrebbe accelerare verso il 2,5% nei prossimi mesi a causa di aumenti dei prezzi dell'energia, stando alle previsioni degli economisti della Banca d'Inghilterra (BoE)