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Equity: gli emergenti fanno meglio di USA ed Europa

10/18/2012

Lo scenario nei Bric stando all'ultimo outlook di Raiffeisen Capital Management


Dopo mesi di performance deludenti, a settembre le azioni dei mercati emergenti hanno fatto meglio dei mercati dei paesi industrializzati sviluppati. Tuttavia è ancora presto per credere a un’inversione di tendenza, si legge in un recente outlook di Raiffeisen Capital Management. Le misure delle banche centrali, prosegue l'asset manager austriaco, potranno nel breve mettere le ali ai listini, ma nel lungo termine sono le stime il criterio più importante per l’andamento degli utili aziendali. Ecco una breve view sulle aree principali.

Cina 
I dati congiunturali cinesi mostrano, nel complesso, una stabilizzazione dell’economia su bassi livelli. Dal punto di vista della politica monetaria, la banca centrale (PBoC) cerca di adottare nuove misure di allentamento, senza però alimentare nuovamente l’inflazione ancora lontana dall’essere sotto controllo (soprattutto riguardo ai prezzi per gli immobili e i generi alimentari). Ciò è pienamente condivisibile, considerando che i pacchetti di misure della Bce e Fed potrebbero infine avere delle ripercussioni molto positive sulle esportazioni della Cina ed evitare qualche misura di allentamento alla PBoC – almeno per il momento.

India
Dopo molti mesi di stallo politico, il governo ha annunciato una serie di misure di riforma – a partire dagli aumenti dei prezzi – sovvenzionati dallo Stato – per diesel e gas da cucina, all’apertura agli investimenti diretti esteri, fra l’altro, del commercio al dettaglio, del settore dell’energia, della radio e dell’industria aeronautica, fino alla privatizzazione parziale di imprese statali e diverse modifiche fiscali.
Queste misure hanno fatto impennare i mercati ancora di più delle misure della BCE e FED e hanno contribuito a un aumento dell’8% per la Borsa di Mumbai.

Russia
Il rublo russo a settembre si è apprezzato nei confronti del paniere di valute composto da dollaro USA ed euro, nonostante un generale calo del prezzo del petrolio. In generale, nella seconda metà dell'anno c'è da aspettarsi una leggera flessione della crescita e un aumento dell'inflazione, cosa che ha indotto la banca centrale ad alzare il tasso di riferimento. La Russia è dunque uno dei pochi paesi al mondo che sta intraprendendo la via di una politica monetaria restrittiva.

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