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9/26/2012 | Roberto Abate
S&P giorni fa in un report aveva stimato in 80 miliardi di euro l'ammontare di titoli di Stato di paesi virtuosi europei, tra cui Germania, Francia, Olanda, Finlandia e Austria, comprati dalla Banca centrale svizzera nei primi sette mesi dell'anno, contribuendo così a tenere bassi i tassi di interesse di quei paesi, visto che si tratta di circa il 50% del finanziamento previsto per quest'anno da questi paesi.
Gli acquisti, tuttavia, sarebbero stati effettuati per mantenedere il tasso di cambio con l'euro fisso a 1,20 franchi, un tetto fissato nel settembre del 2011 per evitare un ulteriore rafforzamento della divisa elvetica. L'istituto elvetico però non ha digerito il report: S&P "ignora il notevole incremento dei depositi di Snb presso le altre banche centrali e istituzioni internazionali. La conclusione cui arrica S&P contiene un errore ed è priva di fondamento".
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