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Crisi dell'Euro, è allarme contagio globale

6/26/2012

E' quanto osservano gli analisti di Julius Baer che a Milano hanno presentato il loro outlook per il secondo trimestre.


L'ombra della crisi dell'euro si sta allungando sempre più sull'economia globale e ha raggiunto anche i mercati in crescita che finora avevano trainato l'espansione.


E' quanto osservano gli analisti di Julius Baer che a Milano hanno presentato il loro outlook per il secondo trimestre.


 


I consigli

Chi è orientato al lungo termine deve restare vigile e tenere pronta la liquidità per i periodi in cui le decisioni politiche e le previsioni sulla crescita globale torneranno a fornire sorprese positive, afferma Christian Gattiker, capo strategia e ricerca presso Julius Baer.

Restare pazienti e seguire l’evolversi della situazione sul fronte del rischio indotto dalla politica dovrebbe rivelarsi una buona strategia nei prossimi mesi.

Per coloro che invece preferiscono mantenere totalmente i propri investimenti, l’unico criterio valido è quello della qualità, offerta da società con impronta globale, ben posizionate e finanziariamente solide (tramite azioni od obbligazioni societarie), nonché dai titoli di Stato dei mercati emergenti. Dati i livelli tuttora bassi dei rendimenti, interessanti opportunità d’investimento sono rappresentate anche dalle obbligazioni societarie high yield, alcune delle quali ricompensano abbondantemente gli investitori per i rischi che corrono. Si tratta comunque di un settore dove la capacità di selezionare correttamente i titoli e l’ampia diversificazione dei singoli investimenti sono aspetti di cruciale importanza.

 

 

Italia

Riguardo al bel paese, Julius Baer rileva come "le riforme sulle pensioni e le tasse sono ormai state varate, mentre quella del mercato del lavoro è in dirittura d'arrivo, ma i loro effetti si paleseranno per lo più con un notevole scarto temporale".

Il primo ministro Mario Monti porta avanti un discorso in cui l'impegno nazionale deve essere affiancato dagli sforzi compiuti a livello dell'eurozona, ovvero ampie riforme strutturali e disciplina fiscale a lungo termine associate a programmi sovranazionali a favore della crescita.

"Al momento - si legge nel rapporto - l'economia italiana continua a risentire della rigidita' del mercato occupazionale, con le sue regole severe per i licenziamenti e barriere elevate all'ingresso dei giovani e un conseguente aumento del tasso di disoccupazione nella popolazione di fascia inferiore ai 25 anni".
L'incertezza che pervade la gestione della crisi del debito dell'eurozona non fa che esacerbare la situazione. Si esita a investire e l'inasprimento delle condizioni del credito produce forti segnali di stretta creditizia. Ovviamente questo malessere economico ostacola il raggiungimento dei requisiti di bilancio concordati.

 

 

 

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