L’area euro dovrebbe cadere nuovamente in recessione. Così si legge in un recente report di AXA IM, in cui si sottolinea come perfino le imprese tedesche sembrano temere una crisi finanziaria di rilievo. La cattiva gestione della crisi bancaria spagnola, proseguono gli analisti della casa di gestione francese, si somma al rischio di un’uscita della Grecia dall’Eurozona.

In particolare, AXA IM ha elaborato due scenari. Il primo prevede che il nuovo governo (le elezioni si terranno domenica 17 giugno) rinegozierà il piano di salvataggio con l’estensione di un ulteriore anno (al 2014) del termine entro cui dovrà raggiungere il risanamento del bilancio, con ulteriori misure di consolidamento fiscale (circa 11 miliardi in due anni). Il peggiore scenario, invece, prevede l’uscita del paese dall’area euro che tornerà a stampare la dracma che all’inizio sarà agganciata all'euro, ma che immediatamente verrà deprezzata di oltre il 50%. Il costo dell’uscita di Atene dall’Eurozona è stimato attorno ai 303 miliardi di euro, mentre i costi indiretti vanno dall’impatto negativo sulle valutazione dei mercati agli effetti di contagio sugli altri paesi e sull’economia reale.

Tornando all’outlook, dati economici più fiacchi in tutto il mondo confermano il rallentamento dell’attività economica globale, mentre aumentano le probabilità di un ulteriore allentamento monetario. Anche la Cina e gli USA stanno rallentando, seppur moderatamente, prosegue report. Unica nota positiva, il calo dei prezzi delle materie prime finirà per sostenere la domanda finale dei paesi importator. Sul fronte dell’asset allocation, AXA IM preferisce una posizione tattica lunga sui titoli di Stato sicuri (UST e Bund) e sottoponderare le azioni, mantenendo la fiducia sul credito.

 

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