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L'addio di Monti e il ritorno di Berlusconi secondo i gestori

12/11/2012 | Massimo Morici

Le prese di profitto sono inevitabili nelle prossime settimane. Schroders: "Solo una vittoria di un partito pro - austerità potrebbe spingere il ritorno degli investitori su bond e azioni italiane"


Il ritorno sulle scene della politica di Silvio Berlusconi non piace ai gestori, secondo cui l'ex premier di centro-destra farà una campagna elettorale contro l'austerità imposta dall'Europa, aumentando il timore sui mercati per il dopo Monti.

La fine della legislatura infatti era già prezzata dai mercati, ma ora "occorre  quindi capire quale sarà l’impatto non tanto del cambio di governo,  quanto i toni sui quali si imposterà questa anticipata campagna  elettorale", si legge in un recente outlook di Deutsche Bank, la prima banca privata in Germania e tra i big del credito in Europa.

In un recente outlook di Schroders l'economista Azad Zangana spiega che la questione chiave per gli investitori sarà quella della continuità delle riforme varate dal governo tecnico una volta che Monti se ne sarà andato. Il premier tecnico, infatti, ha annunciato le sue dimissioni dopo l'approvazione della finanziaria (legge stabilità) prevista entro il 21 dicembre.

Diversa l'opinione riguardo il centro-sinistra: secondo l'asset manager londinese i mercati si aspettano che Bersani prosegua sul percorso tracciato da Monti, anche se ciò sarebbe più facile se gran parte del lavoro fosse stato già fatto dal governo tecnico. Lo scenario più probabile comunque vede una vittoria del Pd anche se non è chiaro se il suo principale alleato sarà la sinistra ecologista di Vendola che potrebbe frenare il Pd nel cammino lungo la strada riformatrice.

Schroders pertanto nelle prossime settimane ritiene inevitabili le prese di profitto sia nel reddito fisso e sia nei mercati azionari dopo il rally degli ultimi mesi. Per quanto riguarda l'effetto elezioni, attese a fine febbraio, durante la campagna elettorale il gestore britannico si aspetta un aumento delle tensioni sui mercati periferici, soprattutto in Italia. Tuttavia un surplus di budget e la vittoria di un partito o di una coalizione non ostile alle politiche di austerità inaugurate da Monti nel 2012 potrebbero rappresentare un buona opportunità per tornare comprare azioni e bond italiani.

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