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5/8/2012 | Roberto Abate
La parola d'ordine tra gli investitori interessati al reddito fisso negli ultimi 12 mesi è stata quasi sempre una: evitate i titoli finanziari dell'Eurozona. Gli istituti di credito, infatti, sono quelli che più degli altri risentono delle dinamiche del debito pubblico dell'area euro, considerando il settore in cui operano (il credito) e i portafogli pieni di titoli di Stato, che svalutandosi abbattono le performance dei bilanci. Ma è una raccomandazione ancora valida?
"Tutto dipende dalle valutazioni" , si legga in un recente outlook di Richard Woolnough (nella foto), gestore del fondo M&G Optimal Income. "Se i finanziari continuano a mostrare un miglior valore rispetto alle emissioni di altro tipo di aziende - prosegue - continuerò a comprarne. Tuttavia, credo ci sia ancora del potenziale nel settore. In base al risultato nella revisione della metodologia di Moody’s, potremo assistere a un’altra ondata di declassamenti e miliardi di euro in obbligazioni di banche potrebbero finire fuori dagli indici di investment grade".
"Le banche - conclude - che rimarranno nel comporto investment grade saranno rivalutate, mentre quelle che ne rimarrano fuori subiranno vendite forzate proprio come è successo l’anno scorso al Portogallo, quando i titoli di stato persero il loro rating investment grade. Rimaniamo quindi molto prudenti circa i finanziari che abbiamo in portafoglio".
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