Le autorità di vigilanza sui mercati di Francia, Italia, Spagna e Belgio vieteranno per due settimane le vendite allo scoperto su una serie di titoli di banche e assicurazioni.

 

Le indiscrezioni su queste mosse hanno avuto un effetto sui mercati azionari, contribuendo a spingere al rialzo Milano e Parigi.  Ma è da vedere se la mossa sarà limitata ai Paesi europei oggi al centro della speculazione o se qualcun altro si aggiungerà nei prossimi giorni.  L  L  L  La Grecia ha già imposto lunedì scorso il divieto su tutte le vendite allo scoperto per due mesi, mentre in Germania è in vigore da oltre un anno il divieto.

 

Mentre la proibizione di vendite allo scoperto può servire ad alleggerire temporaneamente la situazione dei mercati ed offre inoltre all’opinione pubblica il messaggio che le autorità si stanno muovendo contro la speculazione finanziaria, ci sono non pochi dubbi sull’effettiva efficacia di questa misura.

Infatti la stessa Consob ha fatto sapere l’altro ieri, durante il tonfo di Piazza Affari, che le vendite allo scoperto erano poco rilevanti nella dinamica del mercato.

 

Le disposizioni hanno effetto dal 12 agosto 2011 alle ore 9h00 e resteranno in vigore per 15 giorni e riguardano 29 società: Azimut Holding, Banca Carige, Banca Finnat, Banca Generali, Banca Ifis, Banca Intermobiliare, Mps, Banca Popolare Emilia Romagna, Banca Popolare Etruria e Lazio, Banca Popolare Milano, Banca Popolare Sondrio, Banca Profilo, Banco di Desio e Brianza, Banco di Sardegna, Banco Popolare, Cattolica Assicurazioni, Credito Artigiano, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Fondiaria-Sai, Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Mediolanum, Milano Assicurazioni, Ubi Banca, Unicredit, Unipol e Vittoria Assicurazioni.