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Fondi pensione e pmi: il nodo della vigilanza

6/4/2015 | Massimo Morici

Secondo la Consob un maggiore utilizzo del risparmio a sostegno dell'economia reale deve avvenire in condizioni di adeguata sicurezza: il principio della vigilanza settoriale della Covip non è più sufficiente


Il possibile maggiore utilizzo del risparmio previdenziale a sostegno dell'economia reale dal punto di vista Consob "è essenziale che avvenga in condizioni di adeguata sicurezza dell'investimento, specie per quanto attiene alla salvaguardia della finalità sociale del risparmio". Il commissario, Anna Genovese, davanti alla Commissione parlamentare di controllo sulla previdenza, insiste su un tema lasciato nelle retrovie negli ultimi mesi: quello sulle competenze di vigilanza sul risparmio previdenziale che sono, ricorda il commissario, "meno linerari" rispetto a quelle del settore finanziario.

Tema che appare secondario, rispetto a quello della ricerca delle pmi di un canale di finanziamento alternativo rispetto a quello bancario, ma che certo non è meno importante. Nel settore della previdenza, infatti, opera la Covip con il principio della vigilanza settoriale e tendenzialmente esclusiva, nota Genovese, ma l'intervento nella gestione del risparmio previdenziale di banche e SGR, vigilate da Banca d'Italia e Consob, produce sul modello di vigilanza "interferenze" da parte di discipline che si ispirano a vigilanza per finalità.

Secondo la Consob, va realizzata invece una "maggiore sinergia di vigilanza in un settore socialmente tanto rilevante". Parlando del mancato sviluppo dei fondi pensione, Genovese ha ricordato lo scarso livello di educazione finanziaria degli italiani, “ma anche del basso utilizzo dei servizi di investimento a piu' alto valore aggiunto". Gran parte della ricchezza delle famiglie continua ad essere investita in depositi e risparmio postale, ben oltre il 45%, mentre l'investimento in prodotti del risparmio gestito si colloca attorno al 16% delle risorse finanziarie complessive.


Per il commissario Consob Genovese, il TUF contiene già gli elementi per rafforzare tali sinergie. Il riferimento di Genovese è all'articolo 4, dedicato alla collaborazione tra le Autorità, che può migliorare "specie per quanto riguarda il coordinamento tra Consob e Covip". Il tutto in un contesto in cui la crescente integrazione europea del mercato del risparmio gestito rappresenta, per il risparmio previdenziale secondo Genovese "un'opportunità ma anche un maggior rischio".

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