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Consulenti (ex-promotori) sempre più diligenti

5/5/2014 | Massimo Morici

I dati della Consob contenuti nella relazione annuale 2013: le radiazioni si sono quasi dimezzate, le segnalazioni all'autorità di vigilanza sono state 345 rispetto alle 479 del 2012


Migliora nel 2013 il livello di correttezza e professionalità dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) italiani iscritti all'Albo, il cui numero però scende in un anno di quasi mille unità a quota 51.314 (di cui 30.351 titolari di mandato da parte di un intermediario) dai 52.265 del 2012. Lo dimostrano i dati dello scorso anno, contenuti nella relazione annuale della Consob 2013, in cui sono stati adottati complessivamente 63 provvedimenti sanzionatori rispetto agli 85 del 2012, pari allo 0,27% del numero di iscritti all’albo nel 2013, una percentuale in calo rispetto allo 0,35% dell'anno precedente.
 
Le radiazioni dall’Albo nel 2013 ammontano a un totale di 44, un numero quest’ultimo decisamente inferiore rispetto a quelle registrate nei tre anni precedenti (70 nel 2012, 92 nel 2011 e 78 nel 2010), portandosi così ai livelli di cinque anni fa (nel 2009 furono 43). Le sospensioni a tempo determinato (che vanno dal minimo di un mese a un massimo di 4 mesi) sono state 18, quattro in più rispetto al 2012 (14), mentre è stata comminata una sola sanzione pecuniaria.

Nel 2013 sono pervenute alla Consob 345 segnalazioni (a fronte delle 479 del 2012), cui sono seguite 188 richieste di dati e notizie agli intermediari relative a consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) (a fronte delle 244 del 2012), mentre sono stati avviati 104 procedimenti amministativo - sanzionatori (71 nel 2012). Le segnalazioni all’autorità giudiziaria lo scorso anno per fatti penalmente rilevanti sono state 27 (38 nel 2012), mentre le sospensioni dall’attività di pf a tempo determinato sono state 20 (32 nel 2012).

Quanto agli intermediari (banche, SIM e SGR), i provvedimenti sanzionatori nel 2013 sono stati 14 per un totale di 2,3 milioni di euro (applicate a 102 esponenti aziendali) e hanno riguardato 3 imprese di investimento (di cui una senza succursali in Italia), 5 banche e 6 SGR. Tra queste, si segnala la sanzione ai vertici di Veneto Banca da 495.000 euro, a seguito di una verifica ispettiva del 2011, dalla quale erano emerse diffuse e reiterate condotte irregolari relative alla valutazione di adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela su azioni e obbligazioni emesse dalla stessa banca.

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