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Consulenti (ex-promotori), pasticciaccio OAM: ecco i colpevoli

9/22/2012 | andrea.giacobino

E' successo un grande e grave pasticcio che rischia di colpire a morte i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Questi professionisti, già alle prese con la capacità di resistere alla crisi finanziaria, adesso sono finiti nel mirino del governo di Mario Monti.


 

E' successo un grande e grave pasticcio che rischia di colpire a morte i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Questi professionisti, già alle prese con la capacità di resistere alla crisi finanziaria e davanti alla sfida di preservare i clienti esistenti e cercarne di nuovi, adesso sono finiti nel mirino del governo di Mario Monti.

 

Con un provvedimento incomprensibile, infatti, settimana scorsa il Consiglio dei Ministri ha varato una norma in un decreto legge che prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) nell'elenco degli agenti in attività finanziaria, che è sotto la supervisione dell'OAM, l'Organismo degli Agenti e Mediatori.

 

Con questa norma, di fatto, i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) vengono a sottostare a una doppia vigilanza, quella già esistente dell'Organismo per la Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (ex-promotori finanziari) (APF) retto con intelligenza dal presidente Giovanna Giurgola Trazza e dal direttore generale Giuseppe Capobianco sotto la supervisione della Consob e quella, appunto, del neocostituito OAM. Come se non bastasse l'obbligatorietà di iscrizione all'OAM comporterà per il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) un aggravio in termini di costi sia di iscrizione sia di spese per la formazione tenuto conto che l'iscrizione all'Albo vale già complessivamente una “tassa” da 6 milioni di euro l'anno per tutti i consulenti (ex-promotori) iscritti.

 

Ha ragione quindi il presidente dell'Anasf Maurizio Bufi a lamentare che “l’iscrizione all’OAM rappresenta l’ennesima duplicazione di vigilanza e oneri a carico dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari)”. Di chi è la colpa di questo pasticcio, tenuto conto che le Commissioni Finanze di Camera e Senato avevano recepito la necessità di non duplicare gli “sceriffi” sui consulenti (ex-promotori)? Tutti gli indizi portano a Vittorio Grilli, ministro dell'Economia e delle Finanze, alle prese con la necessità di reperire sempre nuove risorse e nel totale disinteresse degli altri ministri. I consulenti (ex-promotori) non si meritano tutto questo.

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