Gli Oicr aperti di diritto italiano riducono gli investimenti in titoli di stato nostrani ma non il peso del "rischio Italia" nel portafoglio. Secondo i dati pubblicati nel Bollettino Statistico della Consob, reso noto nella giornata di lunedì 17 settembre, da giugno 2010 a marzo 2012 gli investimenti degli Oicr aperti di diritto italiano in titoli di stato del Bel Paese si sono ridotti di circa il 35% passando da quota 82,1 miliardi di euro del 2010 agli attuali 53,5 miliardi. Una cifra in calo anche rispetto alla fine del 2011 quando gli investimenti in titoli di stato italiani da parte degli Oicr di diritto italiano era ferma a 55,2 miliardi.

 

 

Una riduzione degli investimenti che non è però accompagnata da un calo del rischio Italia all'interno del portafoglio dei fondi comuni aperti di diritto italiano. Secondo l'ufficio statistiche della Commissione, infatti, il peso dei titoli di Stato italiano nei fondi comuni aperti "nostrani" è pari al 38,63%, contro il 5,77% dei Bund tedeschi e il 2,32% dei titoli di stato francesi. 

 

 

Non solo. Sempre secondo i dati relativi al primo trimestre del 2012, nei portafogli dei fondi comuni aperti italiani il peso dei titoli della Grecia era superiore al peso dei treasury americani: 1,68% contro lo 0,60%. Mentre la Spagna è presente con uno 0,59%.

 

 

Tanta Italia anche se si guarda agli emittenti azionari quotati e agli emittenti obbligazionari privati. Nel primo caso Eni, Intesa Sanpaolo e Unicredit dominano i portafogli dei fondi di diritto italiano rispettivamente con una quota pari a0,50%, 0,38% e 0,33%. Sul fronte obbligazionario, invece, accanto a Intesa Sanpaolo e Unicredit emerge il gruppo Ubi: in questo caso il peso in portafoglio è pari a 0,92%, 0,64% e 0,46%.

 

 

SEI INTERESSATO AL TEMA? COLLEGATI AD ADVISORPROFESSIONAL E SCOPRI TUTTI GLI ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO CHE LA REDAZIONE HA SELEZIONATO PER TE.