Tempo di lettura: 2min

Gestori, cambiano le politiche di remunerazione

7/4/2012 | Francesco D'Arco

Sul tavolo dell'Esma finiscono le politiche retributive dei gestori di fondi di investimento alternativi. L'autorità europea ha avviato una consultazione volta a stabilire le linee guida per la remunerazione per questi fund manager.


 

Sul tavolo dell'Esma finiscono le politiche retributive dei gestori di fondi di investimento alternativi. L'autorità europea ha avviato una consultazione volta a stabilire le linee guida per la remunerazione dei gestori di strumenti alternativi. 
 
In particolare, il documento dal titolo "Guidelines on sound remuneration policies under the AIFMD" avvia una pubblica consultazione in merito alle disposizioni previste dall'articolo 13 della direttiva 2011/61/UE (meglio nota come AIFMD)." L’’articolo 13 della AIFMD" spiega Assogestioni in una circolare inviata alle associate "introduce un’’apposita disciplina in tema di remunerazione che trae origine dalla Raccomandazione 2009/384/CE della Commissione Europea del 30 aprile 2009 sulle politiche retributive nel settore dei servizi finanziari". 
 
"Tale Raccomandazione" continua Assogestioni "costituisce il fondamento sulla base del quale sono state adottate specifiche iniziative di natura normativa a livello comunitario, finalizzate ad introdurre disposizioni sulla materia in oggetto anche con riferimento a banche, imprese di investimento e al settore assicurativo". 
 
Tornando sul tema gestori di fondi di investimento alternativi, tra le varie novità introdotte dal documento dell'Esma, quella che salta subito all'occhio è relativa alla parte variabile della remunerazione. Secondo quanto chiarito da Assogestioni alle associate, "una parte sostanziale, pari ad almeno il 50% di qualsiasi remunerazione variabile, deve consistere in quote o azioni del fondo di investimento alternativo interessato o in partecipazioni al capitale equivalenti o in strumenti collegati alle azioni o in altri strumenti equivalenti non monetari, a meno che la gestione del fondo di investimento alternativo rappresenti meno del 50% del portafoglio totale gestito dal gestore, nel qual caso il minimo del 50% non si applica". 
 
Non solo. E' previsto che "almeno il 40% della componente variabile della remunerazione, sia differita su un periodo appropriato in considerazione del ciclo di vita e della politica di rimborso del fondo di investimento alternativo interessato e sia correttamente allineata al tipo di rischi del fondo in questione. Tale periodo è di almeno tre/cinque anni, salvo che il ciclo di vita del fondo interessato non sia più breve; la remunerazione pagabile secondo meccanismi di differimento è attribuita non più velocemente che pro rata; qualora la componente variabile della remunerazione rappresenti un importo particolarmente elevato, almeno il 60% di tale importo è differito".
 
Al fine di concludere la redazione delle Linee Guida entro la fine dell’’anno 2012, l’’ESMA ha fissato al 27 settembre la data ultima per la ricezione delle risposte alla consultazione.
 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?