Il mercato? E' un maniaco depressivo in grado di passare rapidamente da momenti di estasi ed esuberanza a momenti di profonda depressione e sconforto. Ecco perché è importante...
Il mercato? E' un maniaco depressivo in grado di passare rapidamente da momenti di estasi ed esuberanza a momenti di profonda depressione e sconforto. Era questa l visione di Benjamin Graham, economista americano che ispirò, tra gli altri, Warren Buffett. Un visione che oggi condividono in molti, soprattutto dopo questo confuso e caotico agosto che ha visto i mercati perdere in una giornata anche il 6%.
L'ennesima dimostrazione che gli operatori "riescono a stento a resistere alla tentazione di farsi trascinare dall’euforia collettiva o a tenere i nervi saldi nei momenti di panico" scrive Lars Kalbreier, Head Equity Trading Research di Credit Suisse. "Preminenti esponenti del mondo medico e accademico sono sempre più convinti che la 'follia collettiva' – ovvero la psicologia degli investitori – svolga un ruolo di centrale importanza nei movimenti di mercato".
E proprio partendo da queste riflessioni, e ripercorrendo alcuni insegnamenti della finanza comportamentale, Kalbreier suggerisce alcune contromisure per aiutare noi stessi (e nel caso dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) anche i clienti) a non cadere nel panico più totale.
In particolare, secondo l'analisi dell'esperto di Credit Suisse, sono quattro le lacune psicologiche fondamentali che spingono clienti e, a volte, consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) all'autoinganno (e quindi alle perdite): "fiducia eccessiva nelle proprie capacità, giudizi non oggettivi, pressione sociale e avversione alle perdite sono stati individuati dagli scienziati comportamentalisti come fattori in contrasto con la capacità di assumere decisioni d’investimento lineari e ben ponderate".