Secondo il global head of institutional business di Fidelity Worldwide Investments, il tempo degli investimenti è cambiato, tra strategia multi-asset ed abbandono di quelle "domestiche" più tradizionali
Cercare aziende e compagnie di qualità. Dove? Non in Europa, neppure negli Stati Uniti. Le opportunità sul fronte equity oggi le troviamo nei mercati emergenti. Questo è ciò che pensa Fidelity Worldwide Investmnts, e più precisamente il global head of institutional business, Chris McNickle, che ha gli occhi puntati su mercati come quello dell'Africa Subsahariana, e in particolar modo su Nigeria e Kenya dove ormai si è raggiunta una stabilità politica negli ultimi 10 anni in grado di dare sostegno alle imprese e alla crescita generale. Le aziende si reggono molto bene tra forte cash flow e sostanziali ritorni economici fuori eurozona.
Come riporta il Financial Times, secondo McNickle "lo stipendio dei manager e il valore degli azionisti sono ormai sproporzionati, non c'è più equilibrio tra questi elementi", ecco perché occorre puntare tutto sulla qualità: i mercati emergenti, in un primo tempo, sono cresciuti rapidamente, per poi prendere una piega diversa; ora siamo in una fase in cui la loro crescita si fa più acuta e sottile, proprio perché i mercati diventano giorno dopo giorno più maturi.
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