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Fondi pensione: rendimenti giù del 10%

11/10/2022 | Marcella Persola

Se allarghiamo invece l’orizzonte, considerando il periodo tra il 2012 e settembre 2022 i rendimenti medi annui restano positivi


Anche i fondi pensione sono “vittime” della volatilità e delle difficoltà dei mercati finanziari. Il calo dei titoli azionari e l'aumento dei tassi di interesse registrato nei primi 9 mesi del 2022 ha impattato anche sui rendimenti dei fondi di previdenza integrativa. E’ quanto emerge dalla Nota di Commento alla previdenza complementare rilasciata dalla stessa Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP) che al netto dei costi di gestione e della fiscalità i rendimenti sono stati negativi e pari a -10,6% per i fondi negoziali, a -12,2% per i fondi aperti e del -12,4% per i Piani individuali pensionistici di ramo III.

Se allarghiamo invece l’orizzonte, considerando il periodo tra il 2012 e settembre 2022 i rendimenti medi annui restano positivi: 2,7% per i fondi negoziali, 3% per i fondi aperti e 3,3 % per i Pip di ramo III a fronte di una rivalutazione del Tfr del 2,2%.

 

Se i rendimenti almeno nel breve hanno risentito del persistere della fase di discesa dei mercati le posizioni invece hanno segnato una crescita con un aumento delle unità (+4,2%) che hanno raggiunto i 10,1 milioni rispetto ai 9,733 milioni di dicembre 2021.

 

I fondi negoziali registrano un incremento di 278.000 posizioni (+8 per cento), per un totale a fine settembre di 3,735 milioni. Alla crescita delle posizioni hanno contribuito, oltreché i fondi per i quali già da tempo sono state attivate le adesioni contrattuali, ossia quelle che iscrivono automaticamente i nuovi assunti di diversi settori per effetto del versamento di un contributo minimo a carico del datore di lavoro, anche il fondo rivolto al pubblico impiego, per il quale è stata attivata l’adesione attraverso il cosiddetto silenzio-assenso per tutti i lavoratori neo assunti a partire da una determinata data.

Nelle forme pensionistiche di mercato, si rilevano 71.000 posizioni in più nei fondi aperti (+4,1 per cento) e 38.000 posizioni in più nei PIP nuovi (+1,1 per cento); alla fine di settembre, il totale delle posizioni in essere in tali forme è pari, rispettivamente, a 1,806 milioni e 3,652 milioni di unità.

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