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M&A Italia, numeri in decisa crescita nel 2024

1/7/2025 | Redazione ADVISOR

Secondo il report di EY, le operazioni sono state 1.365, in aumento del 13% rispetto al 2023. Il volume aggregato ha raggiunto 63,9 miliardi: 9% in più rispetto all'anno precedente


Il 2024 si è chiuso confermando un solido trend nelle attività di investimento in Italia con un totale di 1.365 operazioni, in aumento del 13% rispetto alle 1.210 registrate nel 2023. Il volume aggregato delle operazioni ha raggiunto circa 63,9 miliardi di euro segnando un incremento del 9% rispetto all'anno precedente. È quanto emerge dal report “EY M&A Barometer - Review 2024 e Preview 2025” che analizza i trend di investimento e le operazioni di M&A annunciate in Italia, realizzato annualmente da EY

Marco Daviddi (nella foto), Strategy & Transactions Markets Leader Europe West, EY commenta: “Come dimostrato dai risultati emersi nel nostro report, si rileva un solido trend delle attività di investimento nel Paese nel 2024 e questo a dimostrazione che la leva transazionale rappresenti sempre più un’opportunità di crescita e trasformazione dei modelli di business. Dopo i primi tre trimestri dell’anno decisamente sottotono, gli ultimi mesi del 2024 hanno visto una forte accelerazione, sia in termini di numero di operazioni che di volumi. Anche i megadeal sono cresciuti per numero, passando da 11 a 15, per un volume di investimento pari a circa 32,6 miliardi nel 2024, in decrescita del 9% rispetto al 2023 mostrando una diminuzione della dimensione media dei grandi deal. Invece, il mid-market ha mostrato una tendenza positiva, con un totale investito pari a circa 31,3 miliardi, in crescita di oltre il 35% rispetto al 2023. Si conferma anche il ruolo fondamentale dei fondi di Private Equity e infrastrutturali, che li ha visti coinvolti in 606 operazioni, pari a circa il 44% delle transazioni annunciati, in crescita rispetto al 2023. I numeri di mercato, sebbene solidi, non raccontano però la complessità del 2024, un anno caratterizzato da numerose operazioni interrotte o posticipate a causa di performance delle società target non in linea con le aspettative, condizioni di finanziamento non ancora ottimali e incertezze sullo scenario internazionale, in particolare per le aziende italiane con una forte propensione all’export”.

Per quanto riguarda i settori, non ci sono cambiamenti significativi rispetto allo scorso anno. I comparti Industrials & Chemicals (26%) e Retail & Consumer (14%) rimangono tra i settori dove si sono concentrate maggiormente le transazioni, insieme a Technology (13%) ed Energy & Utilities (10%). In leggera diminuzione la quota di operazioni assorbita dai settori Life Sciences e Financial Services, ma riteniamo che questo sia dovuto ad un’intensa attività di preparazione verso operazioni importanti previste per il 2025. 

L'attività di M&A nel 2024 si è distribuita in modo disomogeneo sul territorio italiano, con la Lombardia che ha avuto un significativo effetto trainante. I settori più attrattivi in questa regione sono stati il manifatturiero e industriale, il technology e il consumer. Nel Nord-Est, invece, il settore industriale ha rappresentato il 42% delle operazioni, e nel Centro Italia i settori industriale, technology e consumer sono stati i più rilevanti. 

Private Equity 

I fondi di Private Equity e infrastrutturali, in particolare quelli internazionali, hanno continuato a essere molto attivi sul mercato italiano, confermando il loro ruolo di rilevanza nel consolidamento e nello sviluppo delle aziende italiane, tanto che i fondi crescono a circa il 44% di incidenza sulle operazioni annunciate in Italia nel 2024, con 606 operazioni di buy-out su target italiane. Il valore complessivo delle acquisizioni da parte dei Private Equity nel 2024 ha raggiunto, ove disponibile, l’ammontare di circa € 30,4 miliardi, inferiore rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2023 (circa 38,5 miliardi di euro). Questo calo è dovuto principalmente a un'attività di investimento maggiormente concentrata sul cosiddetto mid-market e a supporto dei trend di consolidamento. Sebbene il numero dei megadeal sia aumentato rispetto al 2023, le dimensioni medie di queste operazioni sono risultate più contenute, influenzando negativamente il valore complessivo del mercato. Al contrario, il valore medio delle transazioni nel mid-market è cresciuto, evidenziando una maggiore attività in questo segmento. Il settore industriale si conferma quello di maggior interesse, seguito dal Consumer & Retail e il Technology che hanno registrato una crescita nell’incidenza sul numero di operazioni annunciate nel 2024. 

Investimenti italiani all’estero 

Nel 2024 le aziende italiane hanno annunciato 280 operazioni di M&A su target estero, in aumento rispetto alle 261 del periodo precedente, con investimento di circa 14,3 miliardi, sostanzialmente in linea con la media storica degli anni precedenti.  Questo trend conferma la capacità delle aziende italiane di agire in modo proattivo, ridefinendo i mercati target in cui operare, riorganizzando gli approvvigionamenti di materie prime e prodotti, e affrontando nuove sfide tecnologiche. Stati Uniti (39 operazioni), Germania (33), Spagna (32), Francia (31) e Regno Unito (23) sono i primi cinque Paesi per numero di operazioni M&A da parte di aziende italiane. 

Outlook 2025 

Le previsioni per il 2025 indicano un andamento positivo con una crescita economica attesa dello 0,8% del PIL e un buon andamento dei consumi in linea con il 2024. La liquidità nel sistema resta elevata e si prevede un ulteriore incremento degli investimenti da parte dei fondi di Private Equity. 

“Le aziende dovranno affrontare molteplici sfide. L’evoluzione tecnologica legata all’intelligenza artificiale influenzerà sia i modelli operativi che quelli di business. Inoltre, ci sarà una riorganizzazione dei mercati di riferimento e cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, che richiederanno servizi sempre più integrati tra tecnologia ed esperienza. Dovremo anche affrontare la riduzione della forza lavoro disponibile e l’aumento dei volumi di investimento in ricerca e sviluppo, impianti, macchinari e formazione del personale per affrontare la trasformazione in atto.  La leva transazionale continuerà ad essere percepita come un elemento determinante della strategia di riposizionamento e sviluppo delle aziende. Tuttavia, in Italia si stanno affermando modelli che mirano a costruire alleanze strategiche per settori e filiere produttive, piuttosto che perseguire le tipiche attività di M&A, favorendo la coopetizione rispetto alla competizione.  Inoltre, sta crescendo la consapevolezza di dover agire per semplificare i modelli di business, anche attraverso spin-off e cessioni, per ottenere le risorse da reinvestire nelle attività «core». Questi elementi, sommati all’aspettativa di una politica monetaria meno restrittiva, ci portano a prevedere un andamento dell’attività M&A molto vivace, con una crescita che potrebbe essere a doppia cifra a partire dalla seconda metà dell’anno. Diversi settori continueranno con il trend di consolidamento che abbiamo osservato anche nel corso dell’ultimo anno. Il settore industriale continuerà ad assorbire una quota rilevante della market share M&A in Italia, nonostante sia impattato dal calo della domanda in Europa. Le aziende italiane hanno dimostrato di saper differenziare la propria capacità di export e, unitamente alla necessità di investire in tecnologie e competenze, richiedono ulteriori risorse che possono spingere all’apertura del capitale a investitori finanziari o a consolidamenti. Anche il settore Consumer & Retail proseguirà nel consolidamento per continuare gli investimenti funzionali alla riorganizzazione delle reti di vendita e alla ridefinizione dei mercati target. Inoltre, ci aspettiamo che il settore Energy, spinto dalla transizione energetica, continui ad attirare risorse, con un ruolo crescente del Private Equity anche in questo caso. Il settore Life Science & Healthcare, dopo il boom durante il periodo della pandemia, ha trovato una sua stabilità nel 2023 e nel 2024. Tuttavia, i dati suggeriscono una ripresa significativa trainata dalle exit degli investitori finanziari. Il settore Tech manterrà una quota significativa, spinto dalle trasformazioni digitali in atto. Infine, il settore bancario e finanziario chiaramente sugli scudi per l’atteso completamento (in vari possibili scenari) dei consolidamenti avviati nel corso del 2024” - conclude Marco Daviddi. 

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