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5/20/2020 | Redazione Advisor
Definitivo via libera del governo ai PIR alternativi. Lo strumento volute da Assogestioni, permette di investire in aziende non quotate e in strumenti di debito o credito per le piccole e medie imprese italiane. Ma quali caratteristiche hanno i PIR alternativi? Sono prodotti dedicati a una clientela di segmento più alto, affluent o altre classi di clienti private, di quella tipica dei PIR tradizionali, rispetto ai quali sono del tutto complementari.
I Pir alternativi sono prodotti con soglie di investimento più elevate e differenti vincoli di investimento rispetto ai Pir tradizionali, con cui hanno in comune l’incentivo dell’esenzione fiscale sui rendimenti finanziari a patto che il risparmiatore si impegni a mantenere gli investimenti in portafoglio per almeno cinque anni. Queste le soglie: nei Pir alternativi è possibile investire 150mila euro ogni anno fino al raggiungimento del tetto di 1,5 milioni.
I vincoli di investimento: i Pir alternativi investono almeno il 70% del valore complessivo in strumenti finanziari emessi da imprese con stabile organizzazione in Italia diverse da quelle inserite negli indici FTSE MIB e FTSE Italia Mid Cap, nonché in crediti delle medesime imprese e in prestiti a esse erogati. Il limite alla concentrazione degli investimenti in strumenti finanziari emessi dalla stessa impresa o da altra impresa appartenente al medesimo gruppo è previsto al 20% rispetto al 10% dei Pir ordinari.
I Pir alternativi possono assumere qualunque forma ma, considerato l’oggetto di investimento tipicamente illiquido, si prestano a essere realizzati soprattutto tramite tramite l’utilizzo di strumenti per i quali non sussistono i problemi di liquidità tipici dei fondi aperti: Eltif, fondi di private equity, fondi di private debt.
La soddisfazione di Fabio Galli, direttore generale di Assogestioni, “L’associazione è da sempre convinta che la crescita del Paese passi anche da un regime regolamentare e fiscale più favorevole. Accogliamo dunque con grande soddisfazione la notizia del recepimento da parte delle istituzioni della nostra proposta per i Pir alternativi, strumenti che avvicinano ulteriormente il risparmio privato degli italiani all’economia reale”.
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