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Lyxor AM, aumenta la necessità di diversificazione

10/21/2014

Il barometro degli investimenti della società analizza l'andamento dei fondi nel mese di settembre e spiega come strategie smart beta e relative value possano essere una buona soluzione nel periodo


“L’incertezza aumenta al passo con l’avvicinarsi della normalizzazione della Fed e sulla base di segnali di debolezza economica al di fuori degli USA. Allo stesso tempo aumenta anche la necessità di diversificazione attraverso le strategie smart beta e relative value". Parola di Jean-Marc Stenger, chief investment officer for alternative investments di Lyxor AM a chiosa dell'analisi del barometro degli investimenti alternativi della società.

 

A settembre il Lyxor Hedge Fund Index è calato dello 0.7% (YTD +1.0%). 5 indici Lyxor su 12 hanno concluso il mese in positivo, guidati dal Lyxor CTA Long Term Index (+2.4%), dal Lyxor Long Short Equity Market Neutral Index (+2.2%) e dal Lyxor Fixed Income Arbitrage Index (+2.2%).

 

L’attenzione si è concentrata sul meeting della BCE per poi virare a metà mese sulla Fed. La crescente divergenza tra le politiche monetarie degli USA e dell’Eurozona, così come tra la maggior parte delle economie, ha definito trend ben delineati nel mercato FX. Le implicazioni dovute a una risalita del Dollaro e a un movimento verso l’alto dei tassi sui Treasury, in direzione dei Dots della Fed, hanno pesato in particolar modo sugli asset americani, in particolare nei segmenti più sensibili all’avversità al rischio e al rialzo dei tassi (small caps, HY) e nelle aree più legate al Dollaro (Minerario Globale, commodities ciliche, emerging markets, settore tech). Le strategie che hanno sofferto maggiormente sono state quelle più esposte a questi asset, mentre hanno sovra-performato quelle focalizzate sull’arbitraggio valutario e che traggono vantaggio da maggiore dispersione e volatilità. 

 

I rendimenti dei fondi L/S Equity sono stati eterogenei. I fondi focalizzati sul mercato USA hanno sotto-performato con i mercati bloccati dall’irrigidimento della Fed e dalla pressione crescente del Dollaro US. Sono comunque riusciti a generare alpha grazie alla dispersione in ripresa e all’identificazione di trend. L’effetto di de-risking degli asset europei si è concluso a causa delle prospettive di reflazione e al risveglio dell’Euro. I fondi più esposti all’Eurozona hanno sovra-performato i loro pari esposti agli USA, mentre i fondi esposti al Giappone hanno sovra-performato, per circa il 2%. 

 

I fondi Credit e convertible arbitrage a settembre hanno sofferto. La pressione sugli asset statunitensi sensibili ai tassi e all’illiquidità è continuata.

 

Invece, i fondi CTA sono stati quelli con le migliori performance. Hanno realizzato importanti rendimenti su trend valutari solidi, dove hanno mantenuto posizioni lunghe sul Dollaro US principalmente contro il JPY e l’EUR.

 

I fondi Global Macro hanno chiuso in territorio leggermente negativo (-0.1%) con una dispersione significativa, principalmente a causa della loro esposizione alle commodity. 

 

 

 

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