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Fondi alternativi: i big a quota 3.300 miliardi di dollari

7/18/2014

Un terzo del patrimonio è gestito da fondi immobiliari, il 23% in fondi di private equity e il 22% in fondi hedge, stando all'ultima Global Alternatives Survey. Nel complesso gli asset alternativi raggiungono i 5.700 miliardi di dollari


Il totale dei patrimoni gestiti dai primi 100 fondi di investimento alternativi nel 2013 ha raggiunto un valore globale di 3.300 miliardi di dollari dai 3.100 miliardi del 2012. E’ quanto emerge dalla consueta indagine di Global Alternatives Survey realizzata da Towers Watson in collaborazione con il Financial Times, che copre 7 asset class e 7 tipi di investitori. Lo studio mostra, inoltre, che fra i primi 100 gestori di investimenti alternativi, i gestori immobiliari hanno la percentuale maggiore di attività (31% e oltre 1.000 miliardi dollari), seguiti da gestori di fondi di private equity (23%, 753 miliardi), fondi hedge (22%, 724 miliardi), fondi di fondi di private equity (10%, 322 miliardi), fondi di fondi hedge (5%, 173 miliardi), infrastrutture (4%) e materie prime (2%).
 
Quest’anno l’indagine copre anche i real assets e gli illiquid credit, includendo i gestori al top del ranking con asset under management (AUM) in ogni area. I dati mostrano che complessivamente gli asset alternativi attualmente raggiungono i 5.700 miliardi di dollari. Le proporzioni rispecchiano quelle dei primi 100 gestori di investimenti alternativi elencati sopra, con l'eccezione del settore immobiliare che scende al 24% e degli hedge fund che aumentano al 27% del totale.
 
Alessandra Pasquoni, responsabile per l’Italia dell’Investment Consulting: “In tutte le passate 11 edizioni dell’indagine abbiamo registrato un aumento degli investimenti negli asset alternativi da parte di una vasta gamma di investitori, con un numero crescente di assicurazioni e di fondi sovrani; la gamma di asset alternativi è pure aumentata con l’introduzione di real assets, illiquid credit e commodities. Non sorprende quindi come gli stanziamenti per le attività alternative da parte dei fondi pensione, ad esempio, rappresentino ormai circa il 18% delle loro attività, rispetto al 5% di quindici anni fa”.
 
 
Dal punto di vista degli investitori istituzionali, i fondi pensione rappresentano un terzo (33%) delle attività dei primi 100 manager alternativi, seguiti da gestori patrimoniali (18%), compagnie assicurative (9%), fondi sovrani (6%), banche (3%), fondi di fondi (3%) e fondazioni (3%). “I fondi pensione - prosegue Pasquoni - continuano a cercare nuove opportunità di investimento e gli asset alternativi sono un'area in cui hanno avuto e continuano ad avere quote significative. Oltre ai tradizionali fondi alternativi, i fondi pensioni sono anche all'avanguardia nei nuovi investimenti alternativi, come ad esempio i crediti illiquidi. Coerentemente, richieste da assicuratori, fondazioni e fondi sovrani sono in aumento e continueranno a crescere in vista degli interessanti livelli di rischio e rendimento offerti dalle attività alternative”.
 
La ricerca mostra che fra i primi 100 gestori, l’America del Nord continua ad essere la destinazione più gettonata per gli investimenti alternativi (45%), con l'unica eccezione delle infrastrutture dove la maggior parte del capitale viene investita in Europa. Complessivamente, il 38% degli investimenti alternativi è in Europa, il 7% in Asia - Pacifico, e il 10% nel resto del mondo. "Anche in Italia assistiamo a un interesse crescente degli investitori verso assets alternativi - sottolinea Pasquoni - e ad un’apertura da parte del legislatore verso investimenti in strumenti non tradizionali. Il nostro ordinamento ha inoltre recepito già dal 2013  la normativa sui fondi alternativi (AIFMD), che stabilisce disposizioni comuni in materia di autorizzazione e vigilanza dei gestori di fondi di investimento alternativi, semplificando il processo di commercializzazione in Italia. In concomitanza con la crescita dell’uso di attività alternative, gli investitori devono iniziare a prestare particolare attenzione all’efficienza nella scelta dei loro strumenti, tenendo conto del crescente numero di strumenti a basso costo e con una minore governance, rappresentati dai fondi smart beta". 
 
Dal punto di vista dei singoli gestori, Macquarie domina il settore infrastrutture con 96 miliardi, mentre Blackstone (70 miliardi) è il più grande gestore immobiliare. Goldman Sachs Group ha una forte presenza sul private equity (60 miliardi di dollari) mentre Carlyle Solutions Group è il principale gestore di fondi di fondi Private Equity ($ 48 miliardi). Nei fondi hedge, Bridgewater Associates vanta 87 miliardi di dollari nella gestione diretta mentre Blackstone si specializza in fondi di fondi hedge (54 miliardi gestiti). BlackRock è il più grande gestore di commodities (53 miliardi), seguito da M&G Investments nel credito illiquido (31 miliardi) e da EII Capital Management nella sezione real assets (11 miliardi).

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