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10/18/2011 | Massimo Morici
Dalla Bce, per bocca di un suo membro del consiglio governativo (Ewald Nowotny), arrivano rassicurazioni contro il timore di un aumento dell'inflazione: dovrebbe calare dal 3% al 2% nella seconda metà del 2012. Ma se invece si avverasse lo scenario opposto, quale asset sarebbe in grado di proteggere i nostri investimenti? Jim Leaviss, (nella foto) co-gestore del fondo M&G European Inflation Linked Corporate Bond non ha dubbi: i titoli e gli investimenti legati all'inflazione, la cui cedola sale quando aumentano appunto i prezzi nell'economia reale.
Particolarmente interessanti, ha spiegato Leaviss durante la presentazione del Fixed Interested Team di M&G a Milano, sono i titoli obbligazionari corporate legati all'inflazione, soprattutto quelli di società i cui ricavi risentono dell'aumento dei prezzi, come le catene di gdo (Tesco) o le utilities (Scottish Gas, Nationalgrid). Il fondo che gestisce, infatti, lanciato a settembre 2010, con una dimensione di 90 milioni di euro un rendimento a scadenza del 5,3%, è composto prevalentemente da titoli indicizzati all'ìinflazione di società europee con rating ad una A e a tripla B.
M&G European Inflation Linked Corporate Bond sin dal debutto ha sempre battuto l'indice Ue dei prezzi al consumo armonizzato, anche se lo scorso settembre (a un anno dalla nascita) ha registrato un 2,4%, sotto l'indice di riferimento di appena lo 0,1%, ma comunque meglio dei bond governativi europei e delle obbligazioni euro indicizzate all'inflazione (-0,2%). Nella gestione, il fondo utilizza un processo che associa la view macro sulll'inflazione e sui tassi con un'analisi bottom -up del credito.
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