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8/3/2022 | Marcella Persola
Dopo gli afflussi record realizzati da fondi comuni nel corso del 2020 e 2021, e per gli ETF (2021), l'industria europea dei fondi ha assistito a deflussi netti complessivi stimati a 185,0 miliardi di euro fino ad oggi. E' questo che emerge dal nuovo report di Refinitiv che analizza l'industria del risparmio gestito nel primo semestre del 2022.
Così come evidenzia Detlef Glow, head of EMEA Research di Refinitiv Lipper nel suo report, in questo contesto di mercato e date le incertezze economiche, ci si aspetterebbe che gli investitori europei abbiano venduto fondi a lungo termine e acquistato prodotti del mercato monetario.Invece è accaduto esattamente il contrario, ossia gli investitori europei hanno continuato a vendere prodotti del mercato monetario (-129,2 miliardi di euro) nel corso del 2022.
Gli elevati deflussi dai prodotti del mercato monetario sono in qualche modo sorprendenti nell'attuale contesto di mercato, in quanto questi prodotti sono considerati dei prodotti "rifugio".
Come giustificare quindi tale atteggiamento? Secondo l'analista di Refinitiv "questa tendenza potrebbe essere un indizio del fatto che gli investitori europei vogliono proteggere i loro portafogli dall'impatto di tassi d'inflazione elevati. Lo stesso potrebbe essere valere per i deflussi dai fondi obbligazionari, in quanto le obbligazioni emesse in un contesto di bassi tassi d'interesse non sono in grado di compensare gli investitori per gli elevati tassi d'inflazione. Inoltre, le obbligazioni dovrebbero subire perdite dovute al cambiamento delle politiche delle banche centrali di tutto il mondo".
In generale i fondi a lungo termine hanno subito deflussi netti stimati in 55,9 miliardi di euro. Mentre i fondi comuni di investimento hanno registrato deflussi netti stimati pari a 240, 1 miliardi e gli ETF hanno registrato afflussi per 55,1 miliardi di euro nel corso del 2022. Gli afflussi verso gli ETF in questo contesto di mercato ripetono una tendenza già osservata in altri periodi di mercato in cui gli ETF hanno registrato afflussi mentre i fondi comuni di investimento hanno dovuto affrontare massicci deflussi massicci.
Tra le società BlackRock (15,9 miliardi) è il best seller del semestre, seguito da Vanguard (+11 miliardi) e Swisscanto (+7,3 miliardi).
Un'altra tendenza è emersa nell'analisi dei dati del primo semestre. Come evidenzia l' head of EMEA Research di Refinitiv Lipper, "Nell'attuale contesto di mercato, ci si aspetterebbe che i promotori di fondi comuni di investimento e di ETF si concentrino sulla ristrutturazione delle loro gamme di prodotti, liquidando o fondendo i prodotti non redditizi. Contrariamente a questa aspettativa, il numero di fondi dell'industria europea è aumentato nel corso del 1° trimestre 2022 (+87) e del 2° trimestre 2022 (+100). Pertanto, sembra che l'attività dei promotori di fondi europei in termini di lancio di fondi, liquidazioni e fusioni sia ancora in modalità business-as-usual. Per quanto riguarda la tendenza attuale, ci aspettiamo di assistere al quinto anno di crescita da quando Lipper ha iniziato a studiare questi sviluppi nel 2012. Più in generale, il numero decrescente di liquidazioni e fusioni non è stato in grado di compensare il numero di lanci di fondi, che è relativamente stabile dal 2012. Il numero netto di fondi in aumento nella prima metà del 2022 si è verificato in un contesto di mercato volatile e negativo con una stima dei deflussi netti dai fondi comuni di investimento e una diminuzione delle attività in gestione. Pertanto, è stato un po' sorprendente che i promotori di fondi abbiano mostrato un livello di attività generalmente più basso per quanto riguarda il mantenimento delle loro gamma di prodotti esistenti. Più in dettaglio, il numero di liquidazioni è stato di 336, fusioni (413) e lanci (936) nel corso del primo semestre del 2021, tutti inferiori alle medie semestrali di lungo periodo: liquidazioni (634), fusioni (499) e lanci (936).
Tuttavia, il calo del numero di fusioni e liquidazioni ha portato a un aumento del numero di fondi (187) per l'anno in corso.
Discorso a sé riguarda il tema ESG. Per quanto riguarda la quota di mercato dei prodotti ESG, si potrebbe essere sorpresi dal fatto che i prodotti con un approccio d'investimento ESG rappresentano 5,6 trilioni di euro, ovvero il 41,92% del patrimonio complessivo dell'industria europea dei fondi, mentre i fondi tradizionali rappresentano 7,8 trilioni di euro, ovvero il 58,08% del patrimonio complessivo.
Guardando a questi numeri, bisogna tenere presente che i promotori di fondi in Europa hanno riconvertito un numero elevato di fondi tradizionali in fondi ESG per allineare la propria gamma di prodotti alla strategia e agli obiettivi di sostenibilità interni o alla domanda del mercato, dato che gli investitori hanno spostato gli asset verso i prodotti ESG, dopo l'introduzione del piano d'azione dell'UE per il finanziamento della crescita sostenibile e dei relativi regolamenti.
In linea generale si può constatare che il patrimonio gestito dall'industria europea dei fondi è diminuito da 15,3 trilioni di euro (al 31 dicembre 2021) a 13,3 trilioni di euro alla fine del secondo trimestre 2022.
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