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8/19/2011 | Massimo Morici
La situazione del debito europeo non sembra così seria come quella della crisi del debito negli Stati Uniti, sia in termini di scala sia di possibile impatto sull’economia globale. Va controcorrente Marc Mobius, executive chairman of Templeton Emerging Marketing, che dal suo blog avverte: il focus delle economie mondiali, in realtà, sarà puntato solo sulla crisi del debito statunitense e non su Eurolandia.
"Una possibile strada per opporsi agli effetti di una valuta debole - spiega - è fare investimenti che siano in grado di crescere in valore sul lungo termine e possano così potenzialmente aiutare a ridurre gli effetti erosivi dell’inflazione, che potrebbe scaturire da una moneta più debole".
"In Europa – prosegue - continueremo a tenere sotto stretta osservazione la regione dei mercati emergenti, in particolare Romania, Russia e Polonia. In Romania, continuiamo a vedere parecchie opportunità, specialmente nel settore energetico e dei trasporti. Sono molto attratto dalla Russia, dove vediamo un’alta crescita potenziale, particolarmente in settori quali l’agricoltura, materie prime e petrolio. Crediamo che la Polonia possa offrire potenziali risultati dalla sua forte struttura politica e ciò a cui abbiamo assistito è una positiva crescita del Pil. Difatti, la Polonia è l’unico paese nella Ue che è riuscita a mantenere una crescita del prodotto interno lordo positiva anche nel biennio 2008 – 2009 della crisi finanziaria mondiale".
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