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9/20/2016
La sfida per la gestione attiva azionaria si fa sempre più ardua. La battaglia (al ribasso) sui costi per ora sembra avere solo un vincitore: negli Stati Uniti d’America oggi un terzo degli asset dei fondi comuni è gestita con fondi passivi (index fund ed Etf) che hanno visto entrare in un anno (al 31 luglio) 401 miliardi di dollari, mentre dai fondi azionari a gestione attiva nello stesso periodo sono usciti 328 miliardi. Lo ha fatto notare Morningstar, in una recente rielaborazione pubblicata in esclusiva su FTfm, secondo cui un fondo passivo negli USA costa in media quattro volte meno rispetto a un fondo gestito attivamente.
E questo spiega perché molti investitori negli ultimi 12 mesi si siano indirizzati verso i prodotti “low cost”, tanto che index fund ed Etf ora gestiscono circa 5 trilioni di dollari di masse rispetto ai 9,8 trilioni gestiti con fondi attivi. La guerra sui prezzi, secondo gli esperti del settore, sta mettendo alla berlina i più tradizionali gestori attivi che con difficoltà riescono a competere con i colossi dei fondi passivi come Vanguard e BlackRock. “La paura è che molti clienti non tornino più a investire sui fondi attivi una volta fatto lo switch” ha detto Amin Rajan, ceo della società di consulenza Create Research.
Anche perché il problema non sono solo i costi, ma anche le performance: difficile giustificare una fee più alta quando solo un fondo azionario America su dieci riesce a battere il mercato. Stando al tradizionale report del primo semestre di S&P Global (S&P Indices Versus Active) il 90,2% degli stockpicker che investono a Wall Street non riesce a battere i propri benchmark di riferimento, una percentuale che migliora per i gestori specializzati sui mercati emergenti (solo il 42,2% non sovraperforma il mercato).
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