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6/6/2011 | redazione
L'economia italiana resta debole; nel primo trimestre del 2011 il Pil è cresciuto dello 0,1% rispetto al 2010 al di sotto delle previsioni dello +0,2% di Credit Suisse.Tuttavia alcuni indicatori fanno ben sperare.
Infatti ad aprile l'indice PMI del settore manifatturiero ha registrato un livello pari a 55.5, in linea con una crescita dell'1% rispetto al trimestre precedente.
La causa della revisione, da parte di S&P's ,, ,dell'outlook a negativo da stabile per il rating italiano va ricercato proprio nella debolezza della crescita. Ciò implica la possibilità che il rating venga declassato nell'arco dei prossimi 24 mesi in aggiunta all'immobilismo politico che potrebbe contribuire a degli scostamenti di bilancio.
Secondo Credit Suisse il focus dell'agenzia di rating sulla crescita è eccessivo.
E' diffusa la credenza che una crescita solida sia assolutamente necessaria per la sostenibilità fiscale ma ciò è chiaramente infondato poichè i governi possono controbilanciare un indebolimento della crescita riducendo il deficit. Ed è quello che sta facendo l'Italia.
Infine la stabilità della spesa pensionistica italiana che, secondo le previsioni è destinata a rimanere pressoché stabile nei prossimi anni, influenzerà positivamente la posizione fiscale che già attualmente è megliore di quanto non si ritenga generalmente.
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