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4/18/2011 | redazione
Prips, Icsd, Ucits e Mifid. A livello europeo le sfide dell'industria dei fondi comuni nei prossimi anni si racchiudono in questi quattro acronimi che sintetizzano quattro differenti direttive che potrebbero stravolgere l'intera industria del risparmio gestito. Ma non tutte e quattro le direttive sembrano oggi andare nella direzione giusta.
Secondo Jean-Baptiste de Franssu, presidente di Efama, la prima delusione riguarda proprio la direttiva sui Prips che dovrebbe armonizzare non solo i fondi comuni (già armonizzati con la Ucits) ma tutti quegli strumenti che ora non offrono una adeguata tutela ai risparmiatori. "Noi di Efama siamo dei forti sostenitori dei Prips, ma siamo un po' disillusi dalle scelte fatti finora a Bruxelles" spiega de Franssu.
Perché? "Perché non si è agito sui meccanismi di distribuzione: la direttiva interviene sul tema della trasparenza ma, purtroppo, non parla delle modalità con cui vengono venduti i prodotti. Tutta questa parte ricadrà sulla Mifid 2". Ma anche su questo punto, secondo il presidente Efama, il risultato finora emerso non è in linea con le aspettative.
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