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12/16/2013 | Massimo Morici
Gli italiani preferiscono la borsa e i bond societari a mattone e Btp, che hanno rappresentato i tradizionali investimenti delle famiglie. Lo segnala l'ultimo Supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia, secondo cui anche nel 2012 è proseguita la ricomposizione dei portafogli delle famiglie verso i depositi bancari diversi dai conti correnti, mentre è rimasta invariata la quota di investimento nel risparmio postale.
Rispetto al 2011, prosegue il documento di Via Nazionale, la quota di ricchezza direttamente detenuta dalle famiglie italiane in titoli pubblici italiani è lievemente diminuita (5% contro il 5,2% di fine 2011) mantenendosi a un livello inferiore rispetto a quello della seconda metà degli anni ‘90, quando ammontava in media al 21%. La quota di ricchezza detenuta in azioni e partecipazioni (circa 550 miliardi di euro, pari al 15%) è salita dalla fine del 2011 di 1,4%, grazie all’aumento della quota di titoli italiani non quotati (nel 2000 ammontava a circa un quarto delle attività finanziarie totali). Fra la fine del 2011 e quella del 2012 è cresciuta di 0,6% la ricchezza detenuta dalle famiglie italiane in fondi comuni d’investimento.
Alla fine del 2012 la ricchezza netta complessiva, valutata a prezzi correnti, è diminuita di 51 miliardi di euro (-0,6%) tra la fine del 2011 e la fine del 2012. Sul dato pesa la diminuzione delle attività reali a 5.768 miliardi (-3,5%) parzialmente compensata dalla crescita delle attività finanziarie a 3.670 miliardi di euro a prezzi correnti rispetto (+4,5%). Quanto agli investimenti mobiliari, il 42% alla fine del 2012 era detenuto in azioni e partecipazioni in società di capitali, obbligazioni private, quote di fondi comuni di investimento, partecipazioni in altre società, titoli esteri e prestiti alle cooperative.
I depositi bancari, il risparmio postale e il contante rappresentavano poco più del 31% del complesso delle attività finanziarie; la quota investita direttamente dalle famiglie in titoli pubblici italiani era pari al 5%. Le riserve tecniche di assicurazione, che rappresentano le somme accantonate dalle assicurazioni e dai fondi pensione per future prestazioni in favore delle famiglie (incluse le forme volontarie di risparmio assicurativo), ammontavano al 19% del totale delle attività finanziarie. Passando agli investimenti immobiliari, alla fine del 2012 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane ammontava a oltre 4.800 miliardi di euro, corrispondenti in media a più di 200.000 euro per famiglia, anche se a prezzi correnti, il dato risulta in calo del 3,9%, pari al 6% in termini reali.
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