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2013, un anno di "ordinaria" amministrazione

12/27/2012 | Francesco D'Arco

Il nuovo anno non sarà il 2012, ma riporterà tutti alla normalità. E' questa la previsione e l'auspicio di Anima Sgr che parla di "quiete dopo la tempesta".


 

Il 2013? Non sarà il 2012. Ma riporterà tutti alla normalità. E' questa la previsione, o forse sarebbe meglio dire, l'auspicio di Anima che titola il suo consueto report mensile Anima Flash citando Giacomo Leopardi: "La quiete dopo la tempesta?" si chiedono gli esperti della SGR italiana.
 
"Dopo un anno vissuto pericolosamente e chiusosi con performance elevate e, per alcune attività finanziarie, eccezionali, le attese per il 2013 sono di un ritorno alla normalità. Ripresa permettendo" scrivono i gestori di Anima che parlando di un nuovo anno all’insegna della normalità, "sia sotto il profilo della congiuntura economica sia sotto quello dell’andamento dei mercati finanziari". E' solo un auspicio? No è anche una "calcolo ragionato", si legge nel report. 
 
"Unitamente ai risultati importanti raggiunti nella gestione della crisi dell’euro, l’aspettativa della ripresa ci fa ritenere che il 2013 dal punto di vista dei mercati sarà un altro anno di ritorni positivi, anche se non elevati come quelli del 2012" continuano gli esperti di Anima Sgr che parlano quindi di un nuovo anno positivo ma ordinario proprio perché "le performance del 2012 sono state senz’altro eccezionali e come tali difficilmente ripetibili" e in secondo luogo perché, "dal punto di vista dei driver dei movimenti di mercato, il quadro economico e politico è oggi molto meno eposto al manifestarsi di rischi estremi".
 
Gli scenari di una totale e disordinata disgregazione dell’area euro o di un default a catena di diversi stati europei – Italia inclusa -, che per mesi hanno occupato le prime pagine dei giornali, "sono tornati nell’alveo dei cigni neri, quegli eventi la cui probabilità di manifestarsi esiste, ma è euristicamente pari a zero" chiosano da Anima Sgr.
 
Ma, guardando nella sola Italia, cosa accadrà, vista l'incognita elezioni? Sicuramente dovremo fare i conti, nel primo trimestre, con un "andamento in chiaroscuro" rispondono da Anima ma "l’interruzione dell’iter parlamentare di alcune leggi non dovrebbe impedire il raggiungimento di un avanzo primario prossimo al 4% nel 2013 (principale indicatore dell’avvenuta messa in sicurezza dei conti pubblici)" .
 
In questo scenario il posizionamento di Anima sull'Italia privilegia trasversalmente ai settori le società esposte alla domanda internazionale, con presenza significativa nei paesi emergenti. Permane inoltre la positività sulle società caratterizzate da basso debito e buoni flussi di cassa tali da garantire un elevato dividend yield. Sottopesati invece gli industriali, per la sensibilità al contesto macro, e in generale i titoli con una situazione patrimoniale debole.

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