Prima hanno chiuso il rubinetto all'Eurozona, ora tornano a fidarsi e ad esporsi. Merito delle azioni intraprese dal presidente della Bce ma non solo
I fondi americani del mercato monetario, che avevano stretto i rubinetti all'Eurozona, ora ritornano in area euro. Secondo il Financial Times, avrebbero aumentato la loro esposizione verso l'Europa e le sue banche dimostrando un ripristino della fiducia nell'euro. I dati di settembre confermano che l'esposizione dell'alta finanza americana ha toccato quota 16% in più del mese precedente. Per i rating di Fitch, si tratta del terzo mese consecutivo in salita dal discorso di Draghi a luglio (il fatidico "faremo tutto il necessario").
Un passo per nulla scontato data la paura e lo scetticismo di Wall Street sul settore finanziario. In Eurozona si è spesso cercato una nuova protezione o almeno una via d'uscita, con tentativo di riparazione del debito sovrano. Per mesi anche i giganteschi fondi americani del mercato monetario, consueti fonti di finanziamenti per le banche, hanno continuato a chiudere sempre più serratamente i rubinetti all'eurozona.
"Stiamo alla larga dalla finanza europea – aveva dichiarato Robert Leininger, gestore di portafoglio di Gabelli, che investe in azioni americane e internazionali – e credo che la cautela rimanga un sentimento diffuso, a causa di profonde preoccupazioni in mancanza di piani più solidi che rafforzino l'outlook della regione".
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