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Consulenti (ex-promotori), largo al nuovo KIID

7/17/2012 | filippo.brunamonti

Dopo il debutto ufficiale del Key Investor Information Documents, Bruxelles fa marcia indietro: "Occorre un documento più ampio". Ma gli asset manager non ci stanno


 

La rivoluzione dei KIID ha le ore contate. Come riporta il Financial Times, Bruxelles sta per mettere un freno al nuovo documento informativo che dal 1° luglio sostituisce il vecchio prospetto semplificato. Il KIID, acronimo di Key Investor Information Document, rende chiari (in sole due pagine) tutti i passaggi fondamentali che caratterizzano un fondo, obbligando le SGR a dare ai sottoscrittori le informazioni base, ed impegnando l'advisor a mettersi al fianco un alleato per rivolgersi al cliente con competenza ed affidabilità. Nel documento (associato ai fondi Ucits) sono sintetizzate le informazioni sui fondi e quelle sica.
 

 

Tutto questo, secondo Bruxelles, non è più sufficiente: adesso, occorre un documento più vasto, che spieghi con modalità ampie e approfondite che cosa il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) debba illustrare ai suoi clienti. L'attuale forma del KIID rischierebbe dunque di allontanare l'investitore medio, per questo motivo è opportuna una revisione immediata.


 

"Rottamare" il vecchio Key Investor Information Document non è cosa semplice, però. Soprattutto se si pensa ad un rimpiazzo più esteso e se davvero si prospetta un documento revisionato per tutti i prodotti retail investment (Prips). "Sarebbe uno spreco di denaro e di tempo, senza contare che butteremmo via un lavoro archiviato sotto la Ucits IV", commentano gli asset manager. 

 


La Commissione Europea sostiene che gli emendamenti proposti per armonizzare le remunerazioni dei manager e stabilire eventuali sanzioni, e così tutti i tipi di fondi Ucits, saranno esonerati dai nuovi requisiti Prips per un periodo transitorio di 5 anni, tuttavia l'intera industria degli asset manager dovrà ricominciare da capo e rivedere la documentazione che regola il rapporto verso i clienti. 


 

Bruxelles sembra irremovibile sulla direzione da prendere: cambiare l'attuale KIID è necessario, il modello su cui i consulenti (ex-promotori) possono far leva va adattato ad altri prodotti. Inoltre, nel documento redatto di recente mancano una serie di risposte a domande "standard". Tra cui: "Che cos'è l'investimento?", "Posso rimetterci dei soldi?", "Ci sono dei rischi?", "Quali sono i costi?". Il nuovo documento avrebbe una "I" in meno, chiamandosi semplicemente KID, e dovrebbe dare una sterzata alle previsioni di investimento e ad un ispessimento della struttura.  

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