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Leaviss (M&G): "Emergenti, addio porto sicuro"

6/13/2012 | Roberto Abate

Il mercato obbligazionario non sta prezzando in modo adeguato il rischio di fuga di capitali da questi mercati, avverte il gestore del fondo M&G Global Macro Bond


All’intensificarsi della crisi del debito dell’Eurozona, è cresciuto il rischio di fuga di capitali dai mercati emergenti verso il ritorno ai Paesi occidentali. Secondo Jim Leaviss (nella foto), head of fixed interest e gestore del fondo M&G Global Macro Bond, una fuga di capitali potrebbe causare gravi problemi ai mercati obbligazionari degli emergenti. Con quali conseguenze? Una diminuzione di liquidità sulle obbligazioni dei mercati emergenti; costi di finanziamento più alti per i governi dei Paesi in via di sviluppo; svalutazione delle valute locali e maggiori pressioni inflattive che indebolirebbero la capacità di questi Paesi di pagare il debito denominato in valute più forti.


“In molti casi il mercato obbligazionario non sta prezzando in modo adeguato questi rischi”, afferma Jim Leaviss. Ad esempio, il differenziale sui CDS dei titoli di Stato brasiliani è oggi allo stesso livello dello spread sui CDS dei titoli di Stato di Olanda e Germania. “Ciò suggerisce che gli investitori continuano a guardare a molti mercati emergenti come a ‘porti sicuri’, una view che mi vede in disaccordo”, sostiene il gestore. In modo simile, Leaviss pensa che gli investitori in reddito fisso stiano sottostimando i rischi di Paesi come Polonia, Russia e Turchia.


In aggiunta, le banche stanno riducendo le loro operazioni nei Paesi in via di sviluppo, scaricando alcune obbligazioni dei mercati emergenti. Una spiegazione per questo è che le banche si trovano oggi in un ambiente regolatorio più duro in Europa, parte del quale impone l’aumento dei loro livelli di capitale. Se le banche non possono accrescere i capitali emettendo azioni, l’unica opzione che rimane è diminuire la leva e l’effetto a catena di questo è di diminuire i prestiti.


L’esposizione agli emergenti del fondo M&G Global Macro Bond è stata ridotta a una posizione corta (-3,6% al 28 maggio 2012) e Leaviss continua a preferire asset di Stati Uniti, Paesi core dell’Europa e Inghilterra. Il gestore si aspetta che queste obbligazioni traggano beneficio dal contesto di volatilità. Il fondo attualmente non ha esposizione a valute dei mercati emergenti. La maggior parte dell’esposizione valutaria è sul dollaro USA, la sterlina inglese e lo yen giapponese. Posizioni corte anche su dollaro australiano e dollaro neozelandese che Leaviss ritiene siano sopravvalutati.
 

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