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ETF, flussi in calo. Pesa l’incertezza sui tassi

5/20/2024 | Redazione ADVISOR

Secondo gli analisti di Amundi ETF, “ad aprile, le obbligazioni ultra-short hanno rappresentato la strategia più popolare, con afflussi per 7,4 miliardi”


“Ad aprile gli investitori hanno investito 54,1 miliardi di euro negli ETF a livello globale, con le azioni che hanno raccolto 31,2 miliardi e le strategie a reddito fisso 21,4 miliardi”. Come rilevano gli analisti di Amundi ETF, “i flussi, sono stati inferiori rispetto a marzo e ciò riflette l’incertezza da parte degli investitori sulla direzione futura dei tassi d'interesse”. 

Gli esperti sottolineano che “nel mercato globale degli ETF, le obbligazioni ultra-short hanno rappresentato la strategia più popolare, con afflussi per 7,4 miliardi di euro, in quanto gli investitori hanno sfruttato i rendimenti offerti da questi prodotti con un rischio di duration minimo. In linea con il trend del reddito fisso degli ultimi mesi, si sono registrati deflussi nelle strategie di debito societario e high yield. Gli indici azionari statunitensi large blend hanno registrato afflussi per 7 miliardi di euro, proseguendo il trend di lungo periodo. Anche le azioni giapponesi hanno mantenuto il loro slancio, raccogliendo 3,4 miliardi di euro questo mese, nonostante le preoccupazioni degli investitori per le valutazioni elevate in questa regione”. 

Nello specifico dei flussi europei, “le strategie azionarie domiciliate in Europa hanno raccolto 7 miliardi di euro ad aprile. Gli indici mondiali dei mercati sviluppati hanno ottenuto afflussi per 2,2 miliardi di euro mentre le strategie europee hanno raccolto 2 miliardi di euro, con gli investitori che hanno approfittato della stagione dei dividendi.  Gli indici statunitensi hanno avuto afflussi per 1,5 miliardi di euro mentre le azioni giapponesi si sono dimostrate nuovamente interessanti per gli investitori, con una raccolta pari a 1,2 miliardi di euro.  Con i tassi d'interesse che sembrano destinati a rimanere alti per un periodo più lungo, gli investitori hanno allocato 500 milioni di euro nelle azioni del comparto finanziario, un settore che tende a registrare buone performance in contesti di tassi d'interesse più elevati”. 

“Il settore tecnologico - specificano gli economisti - ha raccolto 500 milioni di euro, sottolineando la continua sovraperformance dei "magnifici sette", mentre sono stati disinvestiti 500 milioni di euro dal settore sanitario a causa del calo di interesse per le strategie difensive. Nessuna strategia smart beta ha registrato nel mese scorso afflussi significativi e gli investitori hanno disinvestito 400 milioni di euro dai prodotti minimum volatility. Gli investitori hanno infine disinvestito 4 miliardi di euro dalle strategie azionarie ESG; la maggior parte di questi deflussi ha riguardato i prodotti azionari ESG statunitensi”. 

Lato reddito fisso, “gli investitori hanno destinato 4,5 miliardi di euro alle strategie ETF a reddito fisso domiciliate in Europa, con il debito governativo che ha raccolto 2,1 miliardi di euro, i fondi monetari 800 milioni di euro e le obbligazioni societarie investment grade 700 milioni di euro. Il debito governativo in euro ha registrato afflussi per 1,2 miliardi di euro. Gli investitori hanno allocato 500 milioni di euro in prodotti denominati in euro a lunga scadenza, a fronte delle aspettative di mercato per un possibile taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea a giugno”.  

Le obbligazioni a lunga scadenza denominate in dollari Usa “hanno raccolto 700 milioni di euro, mentre quelle a breve scadenza hanno registrato afflussi per 400 milioni di euro. Questo approccio alla duration, cosiddetto "bar bell", riflette i diversi atteggiamenti degli investitori sulla futura direzione dei tassi d'interesse. Gli investitori che acquistano sulla parte breve della curva probabilmente non sono sicuri della traiettoria dei tassi d'interesse e stanno massimizzando il discreto rendimento offerto da questa parte della curva con un rischio di duration minimo. Al contrario, coloro che investono nella parte lunga della curva ritengono più probabile un taglio dei tassi, che farebbe salire il prezzo delle loro obbligazioni offrendogli l'opportunità di realizzare guadagni su questi investimenti. L'altro motivo per acquistare obbligazioni a lunga scadenza è l’attuazione di una strategia difensiva contro una potenziale rallentamento dell’economia”. 

“A differenza degli ETF azionari europei ESG, le strategie a reddito fisso ESG hanno raccolto 1,1 miliardi di euro questo mese, con 700 milioni di euro allocati nel debito societario investment grade”, conclude il report di Amundi ETF.

 

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