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ETF: l'equity guida gli afflussi

7/13/2023 | Marcella Persola

L'ultimo report pubblicato da LSEG Lipper evidenzia che il comparto azionario è tornato a guidare la raccolta, nonostante il settore soffra di una sempre maggiore concentrazione


Più equity che bond. Il mercato degli ETF ha visto prevalere flussi verso il comparto azionario nel mese di giugno. Così evidenzia l’ultimo report sul mercato degli ETP pubblicato da LSEG Lipper dal quale si evince che nel mese di giugno l’industria europea degli ETF ha visto afflussi pari a 11,5 miliardi, guidati soprattutto dal comparto azionario con 6,3 miliardi, seguono i bond con 5,4 miliardi e il mercato monetario con 0,5 miliardi. Sull’altro fronte invece gli alternativi e le materie prime che hanno registrato deflussi pari rispettivamente a -0,1 miliardo e -0,6 miliardi.

 

Sul fronte degli AuM lo studio di Lipper evidenzia come per la prima volta il patrimonio degli ETF equity abbia superato i mille miliardi con 1.014 miliardi di euro, seguiti dai bond ETF (337,1 miliardi) e i monetari (16,2 miliardi).

 

Un altro dato evidenziato dall’analisi è l'elevata concentrazione, con solo 24 dei 50 promotori di ETF in Europa che detengono attività pari o superiori a 1,0 miliardi di euro. Il più grande promotore di ETF in Europa - iShares (647,1 miliardi di euro) - ha rappresentato il 45,97% del patrimonio complessivo in gestione, precedendo di gran lunga il secondo promotore - Amundi ETF (186,1 miliardi di euro) - e il terzo promotore - Xtrackers (141,5 miliardi di euro). Considerando tale scenario lo studio evidenzia anche che non è sorprendente che tra i principali ETF collocati a giugno ci sia proprio uno dei primi 10 per masse in gestione. E’ il caso di iShares che è la società con il maggior numero di flussi in Europa a giugno (+6,3 miliardi di euro), davanti a Vanguard (+1,8 miliardi di euro) e Xtrackers (+1,4 miliardi di euro).

 

Altra analisi condotta dalla società mostra che in totale, 1.247 dei 3.542 strumenti analizzati in questo rapporto hanno registrato una raccolta netta superiore a 10 mila euro ciascuno nel mese di giugno, per un totale di 34,1 miliardi di euro. Ciò significa che gli altri 2.295 strumenti non hanno registrato flussi o deflussi netti nel mese (nell'esaminare questa statistica, occorre tenere presente che alcuni di questi strumenti non riportano gli asset in gestione. Ciò significa che Lipper non ha potuto calcolare i flussi degli ETF, ndr).

 

A un'analisi più attenta, solo 85 dei 1.247 ETF che hanno registrato una raccolta netta hanno visto afflussi superiori a 100 milioni di euro nel mese di giugno, per un totale di 19,9 miliardi di euro. Tra di essi quello che ha ricevuto maggiori flussi è iShares Core € Corp Bond UCITS ETF EUR DC, che ha registrato una raccolta netta stimata di 1,3 miliardi di euro. Seguono iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) (+1,0 miliardi di euro) e Xtrackers S&P 500 Equal Weight UCITS ETF 1C (+0,8 miliardi di euro).

 

Detlef Glow, responsabile della ricerca EMEA di LSEG Lipper ha commentato: "Il settore europeo degli ETF ha registrato afflussi nel corso del mese di giugno 2023. Questi afflussi si sono verificati in un contesto di mercato piuttosto instabile ma positivo, in cui alcune classi di attività hanno registrato risultati positivi. Nel frattempo, altre hanno registrato una performance negativa nel corso del mese. Il sentiment del mercato è stato ancora guidato dalla speranza che le banche centrali, in particolare la Federal Reserve, possano aver raggiunto l'ultima fase di rialzo dei tassi e che quindi possano iniziare a mantenere i tassi d'interesse almeno stabili nel breve termine”.

"Alcuni investitori si aspettano già che ci sia spazio per una riduzione dei tassi di interesse nel corso dell'anno. Tuttavia, permangono le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche e la normalizzazione delle catene di approvvigionamento, nonché per una possibile recessione negli Stati Uniti e nelle altre principali economie del mondo. Questi timori sono testimoniati dall'inversione della curva dei rendimenti, considerata un indicatore precoce di una possibile recessione."

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