Fino a non molto tempo fa, era opinione diffusa che investire in modo responsabile o etico implicasse sacrificare le performance. Inizialmente, infatti i fondi che utilizzano selezione o screening negativo escludevano infatti ampi segmenti di mercato, il che poteva rendere le loro performance molto diverse da quelle dell’indice di riferimento, composto da un universo più ampio. Questo spiega in parte perché molti di questi primi fondi ESG abbiano fatto fatica a suscitare l’interesse degli investitori istituzionali, ad esempio i fondi pensione, e secondariamente anche del mercato retail. 

Fortunatamente c’è stata una grossa evoluzione in tale mercato con lo sviluppo di una varietà di strategie con approcci, obiettivi e filosofie diverse che offrono agli investitori un’ampia scelta per integrare fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) all’interno dei loro portafogli. Si spazia dalle esclusioni alla piena integrazione di tali fattori nel processo di investimento. 

Inoltre, parallelamente sono state condotte numerose ricerche nel tentativo di determinare un collegamento tra le credenziali ESG di una società e le sue performance finanziarie, e i risultati di queste ricerche evidenziano la tendenza delle aziende con forti credenziali ESG nel predisporre solidi processi di gestione del rischio, nonché migliori performance. 

MSCI ha fatto un ulteriore passo avanti nella ricerca, analizzando la relazione tra i cambiamenti nel profilo ESG (“ESG momentum”) di determinate società e relativo impatto sulle loro performance e sul prezzo delle azioni. Prendendo l’indice MSCI World, le società nel quintile più alto in termini di punteggi di ESG momentum hanno sovraperformato quelle del quintile inferiore nel periodo compreso tra giugno 2009 e febbraio 2018.

Mano a mano che l’interesse verso gli investimenti responsabili continuerà a crescere, anche la qualità dei dati aziendali disponibili relativi ai fattori ESG continuerà a migliorare, permettendo di comprendere meglio come tale fattore viene incorporato nel prezzo delle azioni. Quello che sembra chiaro già da ora, è che integrare tali fattori non rappresenta più un ostacolo alla performance. Per questo investire in strumenti di valutazione e analisi ESG, vuol dire fare un investimento anche nelle performance. Invesco grazie allo strumento proprietario ESGintel, si è focalizzata particolarmente sulla creazione di valore sostenibile e sulla gestione del rischio.

Per la creazione di tale strumento di rating proprietario il team ESG di Invesco ha collaborato con il team SIP Technology (Technology, Strategy Innovation and Planning Team di Invesco) per la realizzazione di un tool che rappresenta un pilastro fondamentale verso l'integrazione ESG sistematica in tutte le strategie di investimento di Invesco. Invesco ESGintel, infatti, fornisce un’analisi completa di dati e relativi trend di oltre 8.000 aziende. Lo strumento adotta un approccio dinamico che combina diverse fonti di dati e nuovi input. 

Invesco ritiene che sia importante monitorare l’intero percorso compiuto da un’azienda verso lo sviluppo e il miglioramento del suo modello di business in ottica ESG. Perché ciò faciliterà l'attenzione sulle questioni a più alto rischio, specifiche dell'azienda.

 

 

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