Tempo di lettura: 2min
11/15/2017
La maggior parte degli investitori smart beta privilegia ancora il mercato azionario, ma è in netto aumento l’interesse per lo smart beta appartenente al mercato obbligazionario. Oltre la metà degli investitori istituzionali, infatti, prenderebbe in considerazione un’allocazione a strategie smart beta a reddito fisso. È quanto emerge da un ultimo studio di Invesco PowerShares, dal titolo “Smart beta strategies: more bricks for portfolio building?”, basato su una sua recente ricerca che esplora le ragioni per cui vengono implementate le strategie smart beta nel portafoglio clienti, le difficoltà che si possono riscontrare nel loro utilizzo e le aspettative sulle allocazioni future. Secondo lo studio le prospettive future sono positive e la soddisfazione degli utenti è estremamente elevata. Il 97% degli utenti riferisce che le allocazioni smart beta stanno rispettando o persino superando le aspettative, e tre su quattro intendono aumentare le proprie allocazioni.
Tuttavia, pur essendo un approccio in crescita, lo smart beta suscita scetticismo tra coloro che non lo usano, di cui gran parte attribuisce la propria riluttanza alla maggiore convinzione nell’utilizzo dei prodotti a gestione attiva. Gli investitori professionali comunque stanno optando in modo crescente per le strategie smart beta, come approccio per raggiungere, in questo contesto, gli obiettivi d’investimento dei clienti. Le principali sfide identificate dagli investitori professionali sono i bassi rendimenti, la necessità di individuare il valore di mercato e la correlazione tra le classi di attivo. Con l’aumentare della competenza, lo studio rileva anche una transizione significativa dalle allocazioni tradizionali basate sulla scelta delle classi di attivo a una allocazione maggiormente basata sui rischi. La decisione di adottare strategie smart beta è prevalentemente proattiva, basata sulla convinzione e sul desiderio di diversificare.
Inoltre, con l’aumentare della competenza, cresce anche la rilevanza della convinzione nel processo decisionale, mentre il desiderio di diversificare diventa sempre meno significativo. Cambiano anche le strategie ricercate: in particolare, osservando gli operatori qualificati, registriamo un boom delle strategie multifattoriali, di momentum e qualità, che nel 2017 vedono quasi un raddoppio rispetto alle strategie adottate nel 2016.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie